CONTRO L’ISTUPIDIMENTO INTEGRALE

E cosí Luttwak ha detto chiaro e tondo quel che qui nessuno osa dire: ʺin Italia si sta facendo di tutto per uccidere lo stato di diritto e [incredibile dictu!] il Papa è d’accordo. Finalmente; è bene che nella platea del mondo una voce qualificata racconti quanto sia ripugnante l’Italia Napolitano consule.

Il Presidente Napolitano stupirà apprendendo la notizia, proprio perché ha contribuito anche lui al disastro. Prodigi dei cervelli fini. E poi c’è il detto napoletano: statevi zitti, ʺpare brutto!ʺ. Dire cose simili! E se la Merkel, Schulz etc. ʺsi pigliano colleraʺ, come la mettiamo?

Sì, da noi ci voleva un po’ di coraggio per dire queste cose, anche perché non è vero che questi problemi siano alternativi e non invece aggiuntivi e convergenti con quelli relativi alla diseconomia e quindi alla miseria e alla fame che avanzano. Una giustizia funzionante ed uno snellimento della burocrazia converrebbero molto ai produttori italiani, non solo ai produttori europei in cerca di spazio e di mano d’opera. Come ʺprodurreʺ, con una burocrazia soffocante e una giustizia che non garantisce sicurezza e perseguita gli innocenti? E come attrarre capitali in simili condizioni? E in Italia ci sono personaggi che pensano che convenga lasciar le cose come stanno; gli affari non ammettono perdita di tempo, si può benissimo tirare la corda fino al punto di rottura. C’è da costruirsi in fretta un potere che resista fino allo salvifico sbarco nel calderone della truffa finanziaria globale. Dei problemi connessi, chi se ne frega?

E poi: si denuncia (certo: mai abbastanza) ciò che la magistratura fa, ma non ciò che non fa: quanti fiumi di denaro persi per la mancata incriminazione e punizione di mafiosi e camorristi, parlamentari e amministratori ladri? Perseguitare e punire gli innocenti, premiare i truffatori e i mascalzoni. Può andare avanti una società capovolta a questo modo? Non so se tutto questo sia lecito e bello. A me sembra roba da mascalzoni. Ragion per cui il comportamento del papa è misterioso. Forse il buonismo puó opacizzare anche il comprendonio del vicario di Cristo? Uhm…

Dunque si sottolinei senza mezzi termini, come fa Luttwak, che in Italia siamo prossimi al disastro. E svegliamoci, una buona volta. È mai possibile che il comunismo, pseudoidea politica morta sul nascere (in verità: nata morta), dopo aver danneggiato il mondo avvelenando i cervelli e vuotando le tasche, non solo dilegui senza pagare scotto, ma lasci dietro di sé la generale convinzione (tra gli sciocchi, è vero: ma sono la maggior parte) di essere stata un’ottima occasione perduta, da riprendere non appena possibile? Eppure è morto senza lasciare eredità alcuna. Non una sola idea fertile: in Russia, presso i Satelliti, a Cuba, in Cina, ovunque, di esso si tace, e ci si dedica alle opere che esso impediva di compiere a forza di violenza, di dogmatismo, di chiacchiere.

E da noi, invece, il disco s’è rotto. Perché mai? Ma perché la nostra società è in ritardo, non abbiamo ancora digerito la marea piccoloboghese prodotta dalla democrazia industriale, marea della quale un rappattumato marxismo spicciolo è l’ideologia spontanea. Dal dopoguerra in poi, che cosa ha prodotto la serqua di partiti ʺcomunistiʺ? Uno zero, ma uno zero fatto di chiacchiere che sono servite ai truffatori per nascondere la truffa lusingando la brama di promozione sociale e la sete di pennacchio delle mezze calzette. È strano che un vuoto etico di tale cilindrata non ripugni quanto dovrebbe a Sua Santità, che di etica dovrebbe occuparsi, non di diluire il dogma nel ʺrelativismoʺ per accontentare un po’ tutti.

Ció che Luttwak chiaramente scorge non all’orizzonte, ma già qui, sulle nostre povere teste, è l’incombere di eventi talmente gravi che non possono non provocare immediato allarme. La degenerazione è ormai giunta a tale, che dovrebbe sorgere una buona volta la volontà di osteggiare questo nuovo conformismo, il ʺplebeismoʺ sinistreggiante. Ed è possibile che un istupidimento talmente integrale, avvelenate le menti di non piccola parte della gente, ora attacchi persino la mente del papa? Ma sa il papa che, a differenza di Maometto, non è affatto Cristo che deve andare alla montagna? O forse sono questi i metodi che adoperano in Sudamerica!?

Si dice che il demonio inizi la sua opera attaccando i punti più difficili da abbattere. Napolitano era una preda facile, perché corrotta da tempo: il comunismo militante gli aveva già danneggiato abbastanza le meningi con l’idea che la società debba eguagliarsi ai peggiori (si legga Gramsci senza gli occhiali del conformismo). Il Papa, lui, sembra cedere sua sponte…, forse conversando con quella cima di scienza ch’è donn’Eugenio? Dove siamo andati a finire? E noi poveri diavoli, dove andremo a rifugiarci, sulla luna?

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 14 Ottobre 2013


Lascia un commento