LA FOSSA DEI FESSI

Lo tsunami mondiale di ʺJe suis Charlie Hebdoʺ, spazzando via le codarde chiacchiere con le quali noi occidentali abbiamo per decenni risposto alle gesta dell’Islam, ha dimostrato inaspettatamente che l’Europa è viva (che l’avrebbe mai creduto!), e che è stufa di menzogne. (Sorvoliamo sull’ ʺeccezione Italiaʺ. Roma-Lazio, etc. Per fortuna la Moretti si propone di combattere andando dall’estetista. Che volete, il troppo conformismo ci ha diseducati e suonati. E poi, peccato che l’esperto in tremarella molli la presidenza d’Italia proprio oggi).

Se dietro lo ʺIch bin ein Berlinerʺ del giugno ’63 c’era la prima potenza mondiale, dietro l’inaspettato unanimismo del ʺJe suis Charlieʺ ci sono popoli che non vogliono più far le pecore. Ho pensato ad Oriana Fallaci, e mi son detto: ʺora cambierà tutto!ʺ L’ingenuità è incorreggibile. Sbagliavo, e di molto.

SÌ, di coraggio ce ne vorrebbe ancora, per mandare al diavolo i capi di governo che si sono riuniti a Parigi, ancora per paura. Teniamoci per mano! In realtà noi Europei, anche la Francia, siamo colpevolissimi: abbiamo da troppi anni annuito al nemico fondamentalista, escogitando con l’aiuto di sedicenti intellettuali, noti codardi fessi, cumuli di menzogne per non scorgere il peggio.

(Qualche considerazione aggiuntiva. Oggi sarebbe stato meglio non ingiuriare ʺin personaʺ il Dio degli Arabi; bastava accusarlo ʺa volontàʺ di tutte le ignobili vergogne di cui è stato capace. Inutile sottigliezza? No: c’è una differenza, tra i due atteggiamenti: il primo favorirà le chiacchiere a venire).

Abbiamo avuto magnifiche conferme. Hanno impeccabilmente reagito solo quelli che sapevamo lo avrebbero fatto: i direttori ed i giornalisti dei giornali estranei all’analisi sociologica marxiana; la lunga ma purtroppo in gran parte occulta sequela delle persone intelligenti. Fatto sta che ʺil 7 gennaio 2O15 si è messa la lapide sul cadavere della teoria marxistaʺ. Data storica. I popoli non si uniscono né muovono secondo lo schema di classe. Ma questo lo si dirà dopodomani. Per ora, eccoli di nuovo tutti all’opera per nascondere lo smacco.

Ci sono stati pigolíi compunti, come quello della nostra visagista parlamentare sarnese. Ma come! Dire e difendere la verità non era da considerarsi cosa ʺimpresentabileʺ? Amici, coraggio, ingoiamola la verità: è in corso uno scontro di religioni. Una guerra. Stop. Abbiamo avuto il piacere di ospitare su ʺZona di frontieraʺ una persona intelligente, Andrea Mastrantoni, che la verità l’ha esposta chiara come più e meglio non si potrebbe. Rileggetelo.

Le cose da farsi? Basta con le migliaia di cedimenti all’Islam, eseguiti con ʺle brache in manoʺ. Un amico francese che conosce a fondo la psicologia degli islamici mi assicura che gli Arabi cedono solo innanzi alla forza. Sembra quasi una sentenza degna di Catalano e di Lapalisse. Non lo è. Sarebbe infatti utilissimo inaugurare politiche forti, coordinate, in collaborazione con Putin, specialmente ora che Obama, piagnucolando per aver perso l’occasione di sfigurare con gli altri ipocriti a Parigi, ha dimostrato di essere veramente stupido: come ai tempi di Gheddafi, quando, con quell’altro genio seguace della grosseur a spese altrui, ideò la porcata libica. Adesso è stato messo alla berlina con l’attacco cibernetico: capisce quant’è fesso? Ora ci vuole Putin, l’intelligente. E il ʺnostroʺ Berlusconi che, edotto appunto dalla porcata suddetta alla quale si arrese (fu il suo solo grande errore), ha detto la verità: ʺprendere subito le armi!ʺ

Ci hanno scocciati per anni ripetendoci tra le risate che i valori altro non sono che segmenti di truffa borghese. Constatatelo: molti ignoranti e craniolesi che ancora vedono la cultura come competizione tra forze (!), ragliano di ʺrazzismoʺ quando sentono parlare di ʺcultura superioreʺ. Ci vorrebbe un nuovo Gabrieli per spiegare a costoro quanto gli Arabi abbiano contribuito per secoli, con la conservazione ʺcreativaʺ della cultura greca, e meditando su temi cari allo stesso cristianesimo, al formarsi delle nostre e loro tradizioni culturali. Certo, a partire dal 7° secolo, Maometto cominciò a eruttare luoghi comuni violenti, similmente a quanto ha fatto Marx tra noi più di mille anni dopo; ma entrambi non avrebbero dovuto essere promossi a porta-bandiera delle due culture. I nostri sacri testi sono nati anche per merito di grandi menti arabe e persiane; e proprio da una plurisecolare collaborazione tra quelle culture nacquero concetti di splendida complessità come quello, ad esempio, di un ʺNon essere come modo dell’Essereʺ. Da una parte finezze come questa; dall’altra, la promessa di gettare nella pece bollente chi non crede alle più grossolane balle mai immaginate, e di compensare con le famose Urí chi invece ci crede. Cose come questa fanno qualche differenza – per chi non sia un ignorante calzato e vestito – tra una cultura/religione ʺsuperioreʺ, sí, superiore, ed una per carrettieri.

Hollande si rassegni: dall’incontro parigino tra tutti i capi di governo, sterile tambureggiare alla Victor Hugo che lui vagheggiava, non è venuta fuori una assoluzione, tutt’altro, ma la sobria voglia di liberarsi anche di lui, rinforzata dalla porcata fatta alla Le Pen, – ch’è stata respinta per paura, non già attesa invano (ricominciamo con le menzogne!?). Ora la Marina sarebbe, sarà indispensabile per evitare col suo stile esplicito che ʺla politicaʺ ricominci daccapo ad incartarsi nella codardia. Sappiamo per vecchia esperienza che le menzogne non hanno paura neppure del sangue (degli altri); ma ora bisogna trovare il modo di farla finita. Si convincano: soltanto per materialia ad astra. Di fronte a noi, ben visibile all’orizzonte e ogni giorno un po’ meno lontana, una grande fossa comune se ne sta spalancata per tutti: la ʺfossa dei fessiʺ.

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 15 Gennaio 2015


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