VOLI E VOLATILI

La polemica del volo di Stato per le brevi vacanze del presidente del Consiglio non è solo stucchevole, ma idiota. Dimostra, semmai ve ne fosse ancora bisogno, l’ingenuità o la limitatezza di vedute del pentastellati.

La tesi di molti di quelli che si sono indignati per lo spostamento del premier a carico della comunità è che bisogni essere inflessibili e non si debba assolutamente chiudere un occhio. E proprio a causa di questo “buonismo”, di questa permissività saremmo nelle condizioni in cui siamo. Falso.

Chiariamo, non si tratta di essere tolleranti: il presidente del Consiglio deve spostarsi con voli o mezzi di Stato, protetto dai servizi di Stato. Lo stesso era capitato con Berlusconi il quale, pur potendo muoversi autonomamente grazie alle sue disponibilità economiche con scorte, aerei ed elicotteri privati, non poteva farlo e doveva usare mezzi e protocolli di Stato. Non sto nemmeno qui a spiegare il perché di queste direttive, in quanto ovvie. E lasciate perdere il paragone con altre nazioni, le foto propagandistiche di Cameron in metropolitana come un comune cittadino e roba simile, perché non c’entra nulla. Ogni Paese fa storia a sé, noi abbiamo avuto le Brigate Rosse i cui echi sono rimbombati fino a poco tempo fa, mille altri gruppuscoli eversivi, la mafie, dei deficienti che si sono messi a sparare davanti al Parlamento, ecc.

Ci costa infinitamente meno la scorta perenne al presidente del Consiglio (finché in carica), piuttosto di finire sulla stampa di tutta la galassia perché qualcuno si è messo a bucherellare o a trasformare in fuoco d’artificio il Premier.

Questa era la parte ovvia, che non dovrebbe nemmeno essere necessario affrontare e già questa dovrebbe stroncare ogni polemica, polemica che, appunto, in un Paese serio, con forze politiche serie, non sarebbe nemmeno dovuta sorgere. Quindi il “buonismo”, la permissività, il “chiudere un occhio” non c’entrano nulla e non si tratta nemmeno di cifre, poche o tante che siano: non importa.

C’è però un altro aspetto, politico, di azione politica, che mi preme di più e riguarda i soliti cavalli di battaglia dei pentastellati, che vanno dalle scorte agli stipendi dei parlamentari. A proposito, sugli stipendi elevati ai rappresentanti del popolo: è cosa giusta. Il parlamentare deve essere sgravato da ogni pensiero finanziario, deve guadagnare bene, molto bene, tanto da essere al riparo dal cadere in tentazione di corruzione. Questo in linea di massima, poi sappiamo che la corruttela è dilagata ed è divenuta pervasiva, ma non per questo si può buttare alle ortiche un giusto principio. La soluzione non è quella di “affamare” il parlamentare imponendogli guadagni da 2.500 euro. Questo, a lungo andare, non potrà portare ad altro se non a ruberie ancora maggiori.

Non siamo nella merda perché non ci indigniamo per il volo di Stato di Renzi, siamo nella merda perché il popolo-bue continua ad occuparsi di queste scemenze.

Capre! Dovete piuttosto indignarvi per le mille cattedrali nel deserto, migliaia di miliardi di soldi pubblici per i cui sprechi non ha mai pagato nessuno. Dove sono i 5stelle? Perché loro che dovevano aprire il Parlamento come una scatola di tonno, ora che sono in Parlamento con l’accesso ad ogni singolo documento, non fanno nomi cognomi, esposti, denunce, interrogazioni parlamentari? Sono anni che Striscia la Notizia fa servizi su ciò, eppure tutto cade regolarmente nel vuoto. Com’è possibile che mai nessuno paghi per questo, che non ci sia mai un responsabile?
Dove sono numeri, nomi e cognomi e connivenze tra politica e partecipate?
Sapete cos’ha fatto Roberto Fico, 5stelle in Vigilanza Rai, per il compenso di 4 milioni di Euro dati a Benigni? Ha chiesto “un chiarimento” perché il compenso “potrebbe apparire irragionevole”. Un chiarimento, un chiarimento? Avrebbe dovuto occupare la Rai, incitare ad una sommossa popolare, fare esposti, denunce, richiedere l’intervento della magistratura. No, ha chiesto “un chiarimento”. Che educato.

Ora continuate ad indignarvi per il volo di Stato di Renzi, per le auto blu e gli stipendi dei Parlamentari. Fino a quando rimarrete concentrati su queste briciole continueranno ad aumentare le tasse e a mangiarsi 900 miliardi l’anno. Alla faccia nostra. È come preoccuparsi del rubinetto che gocciola, mentre la casa è già stata spazzata via da un immane tsunami.

Quindi se le cose vanno male non è colpa di chi è tollerante nei confronti delle ferie di Renzi pagate da noi, ma di chi distrae il popolo dai veri problemi, portando l’indignazione collettiva a spiaggiarsi su lidi sterili, permettendo così che l’andazzo continui, come sempre, imperturbato. Quando vi renderete conto che Grillo è parte del sistema, anzi, funzionale ad esso, sarà tardi.

Paolo Visnoviz
Zona di frontiera, 4 Gennaio 2015


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