CONFORMISMO

Augusto Comte sosteneva che il conformismo è una caratteristica benefica della mente umana. In parte, non aveva torto. Se non esistesse la pulsione al mimetismo, nulla di buono sarebbe stato costruito. La storia è fatta ovviamente di creatività e d’innovazione, ma queste virtù non possono prodursi che sulla base di condivise conquiste e di consolidati abiti mentali.

Bisognerebbe smetterla col vizio di giudicare le cose esteriormente, senza tener conto della intrinseca ʺqualitàʺ dei loro contenuti. A rigore, il conformismo è un fatto, e solo la qualità del contenuto ne fa un fatto positivo o negativo. Certo: da un punto di vista avalutativo, anche la tradizione è un vero e proprio conformismo. Mi domando se ʺconformismi positiviʺ quali l’amor patrio o il sentimento religioso non siano benefici anche e proprio perché impediscono ad altri conformismi, quelli negativi, di occuparne per cosí dire il posto.

Ma queste possono anche esser considerate chiacchiere. Il conformismo in senso proprio, ch’è il senso usuale, è un fatto tremendamente negativo. È una mala bestia che letteralmente ʺportaʺ ovunque vuole chi ne è affetto. I soggetti non attenti al significato etico delle cose (soggetti che purtroppo costituiscono la maggioranza di noi uomini), possono esser condotti dal conformismo a stati d’animo criminosi. Ed è quel che oggi sta accadendo: si comincia a respirare di nuovo una brutta aria, quella della violenza di massa. Esempio: condannare innocenti per vergognosi motivi di bassa politica, come nel caso Berlusconi.

In queste faccende, molta importanza ha il clima mentale della classe ʺdominanteʺ al momento. Che purtoppo ora, in Europa, è la piccola borghesia con la sua ricca frangia inferiore, la plebe. E questa nuova classe ha un ideario peculiare: il gauchisme. Meglio parlar chiaro. Ogni tempo ha la sua piaga: piaghe furono il fascismo e lo stalinismo. Piaga oggi è questo ʺsinistrismoʺ approssimativo ma violento che puó definirsi una ʺguerra contro le qualità del singoloʺ. Ser diferente es indecente, già prevedeva quel geniale analista della ventura imbecillità di massa che si chiamava Ortega y Gasset. Ma occorre chiedersi cui prodest tutto questo. Io non lo so; ma non possono impedirmi di rilevare che gli acquirenti dei moderni supermercati debbono ʺpensareʺ tutti ad un modo: i cospicui capitali impegnati non possono esser gettati al vento! Occorre una disciplinata uniformità mentale: la mercificazione. E d’altronde: sono le classi basse, più numerose, quelle che conviene lusingare. È il conformismo incoraggiato da simili convergenti fatti? Chi sa. E si badi: questa mia non è una teoria genetica, è solo un sospetto dettato da certe ʺcontiguitàʺ.

Comincio a pensare che presto ne vedremo delle belle. Guardatevi intorno. Non c’è bisogno di spingere lo sguardo fino in Grecia, dove stanno accadendo oscenità morali notevoli, come l’arresto di cinque parlamentari ʺdiversamente opinantiʺ: ʺfascistiʺ, dicono. Sí: ma arrestare cosí, per direttissima, persone colpevoli di ʺreato d’opinioneʺ, non è fascismo puro?

Tra non molto andare in chiesa sarà quasi pericoloso (in Francia sta già accadendo); un matrimonio eterosessuale sarà sentito come una condannabile indecenza; farsi la sega in pubblico, Svezia docet, sarà invece cosa ammirevole. Bisogna aspettarsi di tutto: magari verrà giorno in cui saranno di moda i rapporti sessuali con minorenni. Intanto, per ottenere i ʺpremiʺ di Nichi Vendola sarà utile cambiar sesso a colpi di bisturi; e presto tutti daranno ragione alla Nunziatina quando afferma che ribellarsi all’ingiustizia è cosa ʺimpresentabileʺ.

Avete mai saputo che un conformismo del tipo che qui chiamo ʺnegativoʺ sia stato portatore di libertà? Solo Rousseau, noto ingenuo e inconsapevole suggeritore di umori giacobini ante litteram, poté dire che ʺbisogna costringere gli uomini ad esser liberiʺ. Lui intanto continuava a costringere la Teresa ad abortire o a mandare neonati all’orfanotrofio. Già, perché abbiamo dimenticato di notare che gli stati d’animo irriflessi e dunque coatti, quali il conformismo appunto, sono anche ipocriti: esibiscono i famosi ʺdue pesi e due misureʺ. Il conformista, lo si è già constatato varie volte nella storia recente, è capace di predicare la fratellanza uccidendo i dissenzienti. L’esempio classico è quello dei Gesuiti del Nuovo Mondo che uccidevano i neonati per spedirli direttamente in Paradiso: volevano ʺimpedir loro di diventare peccatoriʺ da adulti.

Chi lavora per diffondere il conformismo sa bene, probabilmente ʺd’istintoʺ, quali tasti premere. Diffusissima è la tecnica di prenderci per il naso applicando etichette ʺmoraliʺ a pratiche ed a programmi perversi, come appunto fecero oltremare i Gesuiti. Esempio: bisogna condannare l’evasore Berlusconi! Tutti i fessi d’Italia (solitamente tutti evasori, tra l’altro) sono d’accordo: sì!

Ma qui si tratta di un uomo che – fosse anche quel che non è, ovvero un evasore – è intanto l’unico ʺpreziosoʺ politico che abbia avuto il coraggio di avversare, e tuttavia avversi, l’oscena totalitaria Repubblica della Calunnia Giudiziaria. Si tratta di quella fetentissima Repubblica, sperimentata ai tempi di Stalin, che presto tornerà di moda (a proposito, la moda è una fonte notevole di conformismi) e ci soffocherà tutti. Orribile cosa e brutta moda, certo: ma sembra piaccia a Napolitano ed a certi suoi compagni di merendine. Nostalgie?

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 6 Ottobre 2013


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