LA TOILETTE DEL DECAPITANDO

Caro Presidente Napolitano… No, ho iniziato male. Riprendo daccapo:

“Oh da noi idoleggiatissimo signor Presidente, premetto che so benissimo di essere “nu povero maronna“, come si dice nella nostra Napoli, o “n’ scazzarate de scte cuazz”, come invece si dice nella mia seconda patria, il Molise -, eppure mi permetto di rivolgermi a Lei, torreggiante Presidentone dei miei barili, io piccolo a Lei gruoss, per presentarLe col dovuto rispetto quanto segue. Si tratta di un (osero’ dirlo?) “fraterno”, sí fraterno, avvertimento.

Badi bene che Lei, in quanto Napoletano, è gran signore per nascita. Cosí la pensiamo noi, sotto il Vesuvio. Bene, come Lei sa meglio di me, c’è ora una “costellazione politica perversa”, simile al malefico Orione che proprio di questi tempi osa tracimare sulla linea dell’orizzonte notturno per avvisarci: “Guagliu’, statev’accuorte ca vene vierno!”

Questa costellazione sinistra (è proprio il caso di dirlo) ha forse un nero astro egemone, che forse è Obama, a sua volta plenipotenziario forse della Miniera Miliardaria dell’universo mondo. Forse: noi siamo troppo microscopici per saperlo. Una nera, altra “massa” malefica c’è, la si sente al tatto ed al fiuto: c’è, e ad essa accanto tondeggia un astro senza splendore, la Merkel, e poi altri astri l’uno più loffio dell’altro, prendiamo un Hollande, e, giù giù discendendo, un De Benedetti nonché qualche cometa spennacchiata uso Scalfari. C’è anche una nascosta manovalanza, tipo Di Pietro e altri Giuda del genere. Lo Scalfari, che naturalmente sa di far parte della sanguinaria Confraternita, ora ha paura, la famosa “paura metafisica”, vedete come si rivolge al papa Francesco (altro bel garofano, lui!) per sapere se l’Inferno c’è, e come si fa, in caso ci sia, per non finirci dentro a testa in giù.

Si dirà che questa è fantapolitica per ingenui. Ah sí? Vi ricordate di Gheddafi, di Sarkozy, del nostro ministro degli Esteri Frattini, etc.? Eh, che ne dite? Non pensate ora anche voi che spesso cose incredibili rigano il cielo notturno, ovvero che, come dice Shakespeare, “vi sono più cose in cielo e sulla terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”? A noi basta saper questo: non vediamo manco la decima parte di ció che bolle in pentola – pardon, nel pitale.

Per ragioni troppo chiare per essere chiare (è sempre cosí, lo dice anche Hegel, il Re dei filosofi: ció ch’è noto non è conosciuto, e pertanto noi abbiamo sotto il naso proprio quel che non sappiamo di averci), questa fetida galassia decide i suoi sí e i suoi no senza interpellare né Tizio, né Caio, né Fulano, né voi, né tantomeno il sottoscritto. E tale galassia di furfanti ha anche allestito, mediante una parte preponderante della magistratura nostrana, una grande vasca piena d’un liquame scuro che, ad esame anche disattento, si rivela essere non altro che merda. Merda? Merda, sí, semplice merda.

A che servirà questa olezzante vasca di merda? Anzi, a chi?

Ma a Lei, caro Presidente. È Lei che, per decreto galattico, deve farci un bel zompo dentro, con nostra impotente stizza. Noi siamo tutti là, allibiti, ad attendere l’incredibile zompo, turandoci il naso come consigliava Montanelli, giornalista sopravvalutato, ma valente storico da stazione ferroviaria.

L’intima ratio di tutto questo, la sa solo Iddio. O, alle solite, la sappiamo anche noi, per quel tanto che ci riguarda: ovvero sappiamo per certo solo questo: quando l’ideario di un Partitone va in putrefazione, come è accaduto al nostro PC, i suoi orfani naturalmente hanno fame di rifarsi: e non c’è di meglio, per risalire la china, che impadronirsi del potere bruto, ad es. la magistratura corrotta. Il gran salto che ci si attende da Lei significa proprio questo: vidimazione ufficiale, via libera al potere bruto.

Ora: che cosa si deve fare in concreto per esser “degni” (!) del gran salto? Ma è semplice: bisogna condannare alla decapitazione, per ora solo politica, quel Berlusconi che vuol erodere e rompere l’ultimo segmento della pesante suddetta catena o cinghia di trasmissione, dico la magistratura italica.

E lei lo farà, condannerà e decapiterà, lo farà e lo rifarebbe perché, come dice Voltaire: le problème des gents bien c’est d’être des lâches “il problema della gente per bene è che sono dei vili“, e poi perché l’ha promesso ad Angela Merkel – e, come è noto, i grandi traditori cercano di procurarsi brandelli di nobiltà praticando le fedeltà piccole.

Allora, pronti allo zompo! Come tutti i condannati di vaglia, non faccia il fifone in articulo etc., levi alta la fronte e gridi “Viva l’Italia!” prima del fatale “tuffo”. Si vesta molto elegante, si ridisegni l’arco ciliare, si faccia rinfrescare la permantente (pardon -, dimenticavo che ha pochi capelli), un po’ di fondotinta sul neo; e ancora: mi raccomando: la piega dei pantaloni, si riabbottoni con cura la pattina, e metta la destra sul cuore, uso Napoleone.

E poi affronti il fetido “pùmfete!” Una salva di pernacchie coronerà il tonfo nella merda – pardon, volevo dire l’esecuzione. E a noi farà dispiacere molto, per Lei ma anche per noi stessi, e specialmente per il bel Paese, ancora una volta umiliato e privato dell’indipendenza che tanto merita. E vvà bè!

Da quanti secoli l’Italia continua ad affrontare queste periodiche “stagioni balneari”!? A differenza del signorilissimo Craxi, Lei rientrerà nel novero dei traditori fifoni. E “si tu si’ strunz’ i’ c’aggi’a fa’ ?”

P.S. – Ma forse no, forse no. “Speracchiamo!” A novant’anni certe volte, io penso, la paura di crepare dovrebbe cedere. A quell’età (ch’è anche la mia) il disonore è peggio. Tanto poi si crepa comunque, sa? Chieda al tremebondo Scalfari: ormai è facile reperirlo, se ne sta seduto in permanenza sul W.C.


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