MALINDI TIME

Vist’ un vilan.
Se l’ha vist cus’è?
Un contadino!
Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh…

Il vescovo, il re, il ricco, l’imperatore, perfino il cardinale
l’han’ mezzo rovinato, gli han’ portato via:
la casa, il cascinale, la mucca, il violino, la scatola di cachi,
la radio a transistor, i dischi di Little Tony, la moglie.
e pö cus’è?
…un figlio militare!
Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh…

…gli hanno ammazzato anche il maiale!
Pover purscel!
…nel senso del maiale!
Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh…

Ma lui no, lui non piangeva, anzi, ridacchiava.
Ma sa l’è? Matt?
No! Il fatto è, che noi vilan…
noi vilan…

ehh sempre allegri bisogna stare,
ché il nostro piangere fa male al re,
fa male al ricco e al cardinale,
diventan tristi se noi piangiam.
Ah beh!
(Fo/Jannacci)

I politici coraggiosi e riformatori possono godere del consenso dell’opinione pubblica e riuscrie a farsi rieleggere, nonostante politiche impopolari e dolorose. Lo hanno dimostrato in passato le vittorie alle urne di Juncker, Blair e Anznar.
(Mario Monti)

Malindi poi, cosa accadrà? L’enigma è tutto nel tovagliolo. Erasmo Cordero lo dice, ad un certo punto: “Questo campionato non mi piace, tutto non può dipendere solo dalle gomme”. Poi voglia o non voglia il monarca del Colle, a un bel momento si andrà a votare. Ed è probabile, quasi certo, anzi certissimo, che gli Italiani lo voteranno Paccomonti perchè dev’essere proprio come dice lui, che più ne tartassi, più crei sconquassi e più ti votano: mica il consenso dipende dal tasso di benessere de votante! Eccheè! Santanché? No, Crepet che ora per essere à la page si è fatto due baffi così, come Stalin e come Peppone.

Avendo un filo diretto col Quirinale – ogni scherzo vale – che vuole la legge elettorale, possiamo pubblicare in esclusiva un’intercettazione campione: puntuale ogni mattina, Re Giorgio scarica sulla zucca sale e pepe del gerundio accigliato una gran massa di moccoli: “ma quann saacicc a facite’ sta legge elettorale?” “Maestà, non tornano i conti”, risponde mesto il suddito “facendo la radice quadrata de porcellum, coseno di Bindi, logartimo di samba, Monti non torna!” Non è che non si mettono d’accordo Casini, Alfano, Bersani d’accordo lo sono già, ma è difficile trovare un sistema che cambiando l’ordine degi addendi il risultato non cambi e dia sempre Monti.

In America l’aria è cambiata. Già visto. L’improvviso e inaspettato capitombolo di Di Pietro e la sua scatola di scarpe con quarataquattrocase in fila per sei col resto di due, fa pensare che se la Gabanelli ha il potere con tre parole di tirar giù uno che fa il bello ed il cattivo tempo da vent’anni, si potrebbe usare come arma di distruzione di massa. Certo, non riuscirebbe neanche lei a liberarci di Casini. Casini e la kryptonite di tutti i super, anche della Gabanelli. Grillo commosso, immaginando il Tonino senza tetto e senza scuderia per parcheggiare il trattore, gli ha proposto il Quirinale. Zio Michele ha fatto subito ricorso al Tar, obiettando che Craxi lo ha fatto fuori lui, ed ha il trattore del delitto. Inoltre la Puglia è la culla della lingua italiana.

Mentre volano gli stracci e gli antistracci in Sicilia tra antimafia e antimafia, Ciancimino ci prova a dire che la zia ha votato Udicì, ma ahinoi, rimedia solo una pernacchia per momentanea distrazione del suo santo protettore in beatitudine mistica nel Rumuxux Ruchiliu.

Ci sarà una divinità Maya in grado di dispensare Crocetta dal voto di castità? Perchè da quando è stato incoronato non ne azzecca più una. È imbufalito, risponde a sproposito, non sa più con chi prendersela. La castità nuoce gravemente alla salute. E alla politica.

Se poi vi trovate per caso diecimila firme (vanno bene anche le croci, si fa prima) e ventimila euri in più, potete sempre partecipare alle primarie del Pdl: l’importante è partecipare, non vincere. Sono Tabacci nostri e l’Italia è così: “a chi amputarlo?”, si chiese sconsolato un segretario comunale.

Tutta questa sarabanda ci frastorna e ci inebria: è come stare sulle montagne russe senza Putin. È una decadenza scintillante, surreale. La prima repubblica cadde al suono della marcia funebre, la seconda scivola mentre tutti battono il ritmo della Radetzky-Marsch. Grottesco e sublime, come il miglior romanticismo.

Dunque, il tovagliolo. Il mattatore verga di proprio pugno lo scioglimento della gloria. Vate come D’annunzio, look alla Bonny and Clyde. Prima era anoiato, ora si diverte. Tutti lo inseguono e lui lascia fare e lascia anche dire. Sgomento dei conformi: che ci avrà da stare tanto allegro questo qui? possibile che è capace di fotterci ancora? Resto, lascio, Angelino si, Angelino no, iopago, iononpagopiù, Montecatini, Malindi, cappotto e cappello nero, smutandato chiaro con piedi a mollo. Per forza, lui deve correre, correre, giocare a rimpiattino. Cucù.

Mister Cav si sarebbe portato in ritiro la squadra in Kenia. Bel clima, footing, ma… ci sono undici titolari? le riserve le sceglie a Malindi? Intanto l’accigliato con Monteprezzemolo per tutte le stagioni fa campagna acquisti. Ramazzeranno tutti i pacchi di Forcella per andare a governare. Il campionato è bello perchè è vario. chi vincherà? La acca non è un refuso, è aspirata. Ce ne saranno, di Moggi Moggi…

Non avete capito nulla? E’ la stampa, bellezza. Noi ci siamo uniformati allo stile dei giornaloni di tutti i colori. Oppure no, vi abbiamo decifrato il tovagliolo. Volete un altro indizio? “Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro.” O no?

Angela Piscitelli
Zona di frontiera, 4 Novembre 2012


Lascia un commento