RIVOLUZIONE ILLIBERALE

Il carrozzone va avanti da sé,
con le regine, i suoi fanti, i suoi re…
Ridi buffone, per scaramanzia,
così la morte va via
Musica, gente, cantate che poi
Uno alla volta si scende anche noi…
Sotto a chi tocca… in doppiopetto blu
Una mattina sei sceso anche tu!

Comme pagazio, accussì pittazio

Siamo rimasti in tre, tre briganti e tre somari sulla strada longa longa di Girgenti…
“Si’, ma se stasera, se incontriamo la corriera, uno balza sull’arcione, uno acciuffa il postiglione, due sorvegliano di fuori, uno spoglia i viaggiatori e ce ne andiam…!”
…Ma se siamo tre, tre somari e tre briganti solo tre…!

Come tutte le democrazie incompiute senza slancio ideale, l’Italia è mal gestita da un’oligarchia trasversale che si preoccupa unicamente di mantenere in equilibrio l’immobilismo perpetuo.

Sotto ci siamo noi, cittadini comuni, patecipi in minuscolo dei vizi capitali dei gerarchi per necessità di pagnotta e ristrettezza di vedute, potevamo scegliere se rivoltarci o arrabattarci: ci siamo arrabattati, chiudendo un occhio, anche due (se ne avessimo tre sarebbero stati tre) a tutte le violazioni e stramberie legali che le nostre “istituzioni” ci ammanniscono regolarmente dandoci in cambio un’effimera, relativa tranquillità.

L’Europa ha rotto l’equilibrio. Perché l’oligarchia nostrana perfida, ma accomodante ci ha ceduti in ostaggio ad una banda straniera meglio organizzata e molto più vorace, che tutto vuole e nulla in cambio dà.

Imperturbabili, ci siamo fatti cambiare il governo, lo scontrino, in questo caso (che era la scheda elettorale) non l’hanno chiesto: prendete e ciccia. L’abbiamo preso.

Una calma agghiacciante è scesa nello Stivale. Se non fosse per qualche brividuccio da campionato di calcio, e qualche scaramuccia leghista si potrebbe ipotizzare che gli Italiani sono stati deportati su Marte e al loro posto ci sono dei robot un po’ farlocchi, di fabbricazione cinese.

Nessuno sembra notare che è in atto una rivoluzione illiberale. Gli apparati si sono impinguiti mostruosamente, ma non hanno l’aspetto di grassi bonaccioni, tutt’altro: si sono incattiviti. Lo spregio verso il cittadino comune è entrato perfino nel linguaggio corrente degli oligarchi. Che la gente si ammazzi per disperazione, che burocrazia, apparati, enti si gingillino a strozzare le imprese, che gabelle e balzelli distruggano il risparmio delle famiglie, non importa a nessuno. Basta che sia contenta la Merkel, zitti e a cuccia.

L’Europa è un’orrida creatura autoreferenziale ed improduttiva cui la tondeggiante cancelliera ha delegato il compito di omologare gli altri alla burocratologia e finalmente vincere quella guerra che le è rimasta nella panciera e non va giù. Quante divisioni ha la Merkel? Non ne avrebbe molte, se non fosse che i nemici si arrendono senza combattere. Non siamo, ahinoi, accaniti patrioti. Abbiamo sangue fiaccato dalle dolcezze mediterranee, un’indolenza bonaria che in fondo è cinismo.

Sappiamo che di burocrazia si muore ma ognuno ha un parente assessore, uno zio in un consorzio, un cugino impiegato alla Asl. E con le gabelle abbiamo tenuto in piedi l’elefante, finché non è giunto un elefante più grosso a reclamare la sua parte. Il senso delle manovre è questo. Il tracciato dell’encefalogramma politico resta piatto, nonstante i buoni propositi di Alfano che dichiara che toccherebbe agli altri fare la loro parte visto che noi abbiamo fatto la nostra. Non si sa se parli proprio al muro (di Berlino) oppure al suo povero elettorato sempre più stupefatto ed avvilito.

Intanto, come un cersusico sedato con una martellata, Mario Draghi, con gli occhialini sempre più giù verso la punta del naso, dichiara che la situazione è grave, gravissima. Le perfide agenzie hanno tagliato pure il rating del fondo salva stati. Ormai le possiamo visualizzare benissimo, brutte sdentate, cattivissime, coltello alla mano, pronte a tagliare qualunque cosa (evirating: infatti di uomini se ne vedono pochi in giro). Da perfetti ignoranti in economia, avevamo tutto previsto. Quello che manco Mago Merlino avrebbe potuto supporre, pur munito di sfera di cristallo è che Angelino, Pierfedinandino e Pierluigino se ne andassero a pranzo insieme ed uscissero tutti contenti e satolli cuore a cuore. Ma dico io, benedetti ragazzi! se dobbiamo consorziaticizzarci, ebbene, facciamolo per fare qualcosa di utile! E’ una grande idea andare d’accordo. Non sarebbe stato meglio pensarci prima? oppure siete legati insieme con una corda ed avete l’apposito filo per dire “zi, buana” simultaneamente?

L’Europa si sgretola. Ognuno pensa a salvare il bestiame. E noi? Lo sapete, o magnifici tre: avendoci spremuti come limoni non avete ottenuto un bel piffero né in Patria né in Merkolandia né al mercato delle vacche. Il nostro problema è un altro. L’elefante e tutti i suoi elefantini: la mega industria politico-burocratica che non produce pil e che si finanzia col succo dei limoni. Assunzioni inutili, lavori socialmente e asocialmente inutili, navi che portano spazzatura all’estero, fiori caduchi in fioriere di cemento, cattedrali nel deserto, ospedali fantasma, strade interpoderali, autostrade che non si fanno, pianificazione assente, commissioni, commissionette, commissioncine, consorzi di bonifica, di malifica, di fica, Musei del Nulla Contemporaneo e antiche rovine in rovina, con l’esercito degli assunti a specularci su. Un megagalattico ammortizzatore sociale che diventa tramortizzatore generale. Vogliamo finirla? Vogliamo davvero trastullarci con la caccia al tassista ed all’edicolante, oppure vogliamo cogliere l’occasione di trasformare una catastrofe in rinascita?

Tanto Europa o non Europa, elefante grosso o medio, se non lo si fa dimagrire e tanto, rischiamo di sparire noi. Andiamo, su, tra una portata e l’altra, decidete qualcosa di sensato. Cominciate, tanto per dire, dalla grassa iniquitalia che compra palazzi e scamazza i cittadini, e poi di seguito, dall’alto in basso, fino a quei farabutti del consorzio di bonifica del Volturno che hanno mandato in rovina la reggia di Carditello. Nessuno vi ha detto che le regge sono euri, eh? Dopo averli torturati perché non rifilate loro una super Imu sulla reggia? Vogliamo andare nei comuni e vedere che succede? possibile che non vi venga in testa che tutte le consulenze delle nostre giberne debbano essere pagate a rendimento? a quando il chi sbaglia paga? a quando il: “chi sbaglia” identificato? A quando la Salerno-Reggio Calabria? A quando i diritti al posto dei favori? A quando la meritocrazia? e gli orrori giudiziari? Come dite? Parlate più forte, non si sente nulla. Se l’Europa si papperà l’Italia, sarete mangiati pure voi. Anche se poi le toccherà digerirvi. E non è facile.

Angela Piscitelli
Zona di frontiera, 17 Gennaio 2012


Lascia un commento