IL PAESE DEL CAROSELLO

Pippopoppo poroporopò
pippopoppoporoporopò

Massi’, massi’ che ce la caveremo pure questa volta. In fondo a chi interessa l’Italia? A qualche nostalgico passato di cottura, due tre romantici più contemplativi che attivi, 4 Sancho Panza e una decina di patrioti senza arte nè parte. Il resto è baruffa perpetua. Ognuno è un partito politico ed una piccola consorteria. Caos.

Sono venti anni che ci rompono le scatole con la storia che c’è un regime. Regime dove? Regime di cosa? Si direbbe che tutti hanno l’interesse a pagare profumatamente una classe politica ed una classe dirigente perchè stia li’ a grattarsi la panza senza disturbarci. Credo che in queste ore il Cav si stia domandando se per caso il coglione non sia stato lui a perdere tempo per vent’anni a raddrizzare le gambe ai ciuchi. Ogni parrocchietta ha il suo saltimbanco. Tutto è possibile dalle nostre parti. E’ stato possibile spazzare nel 92 tutta una classe politica da quattro giacobini all’amatriciana. E’ stato possibile che i quattro giacobini all’amatriciana in questione si accomodassero al posto dei decapitati. E’ stato possibile che un povero illuso di buona volontà, portatore di un conflitto di interesse esattamente come tutti gli altri, fosse ridotto all’impotenza totale da magistratocrazia, partitocrazia, e presidentedellarepubblicocrazia. C’è sempre un cavillo contro ogni iniziativa, in ogni riforma: ne uccide più un cavillo che un’atomica. Il tutto in nome di questa baggianata d’antiquariato detta Costituzione, in cui ognuno mette dentro quello che cavolo gli pare proprio per il fatto che, essendo scaduta da tempo, non vuol dire più nulla. Il Presidente della Repubblica va alla guerra e dichiara che va a votare il referendum “per fare il suo dovere di cittadino”. Non è un dovere, è semmai un diritto, ma vabbèh. De Magistris si prende in giunta un pm che ha incriminato in situ il suo più acerrimo nemico politico. Non si puo’ fare? Eh, vabbèh. Tabacci vuole fare l’assessore a Milano, ma non si vuole scrostare dalla poltrona di deputato? Non è bello? Ma vabbeh! Santoro fa i comizi invece delle trasmissioni? Eh, avanti su, non sottilizziamo. In Romagna si dà il lettino gratis a chi va a votare il referendum? Ahaha!, è un grazioso omaggio, direte mica che è un voto di scambio? Ciancimino racconta baggianate in mondovisione? Beh, è un creativo, un artista, ma resta sempre il superattendibile. L’esercito statale che ingloba dipendenti, eletti, televisioni, confindustria, sindacati, giornalisti, partiti politici è un mostro a più teste cieco e vorace. Forse conviene a tutti. Anche alla lega, che sembra aver davvero poca voglia di riformare davvero questo paese, se alcuni dei suoi autorevoli esponenti si sono fatti un dovere di andare a votare per questi referenda farlocchi.

Non è piaciuto Berlusconi? Non è grave. Gli italiani in ordine sparso sono pronti ad affrontare un cinquantennio di partitocrazia miserabile, tutti a leccare briciole sotto il tavolo, a fregare il vicino ed a piazzare il figlio tonto presso il politico di turno. Con qualche Marcegaglia a dire che non si cresce, perchè l’energia tratta dalle torri eoliche o dalla flatulenza delle vacche costa troppo. Scalfari senatore a vita natural durante, Scalfaro a mettere il burqa alle signore, Spatuzza libero, Palamara stopper, Vendola ala destra, Di Pietro centravanti e Casini in appoggio. Alla commissione grandi rischi ci metteranno il mago Otelma. Ma non fa nulla. Noi passatisti sognatori, sognavamo l’Italia. L’Italia “delle meraviglie”, quella di Sgarbi. Magari è parva materia, molti stati tra un po’ non esisteranno più. Forse potremmo essere all’avanguardia, abolire il nostro, e fare sessanta milioni di staterelli singoli. Ci sarebbero alcuni vantaggi: pagare le tasse a se stessi, vincere le elezioni, istruirsi da sè – visto che la cultura non interessa – farci la nostra energia – siamo ingegnosi – e farci le leggi da soli. Non cambierebbe granchè, ma risparmieremmo un bel fracco di quattrini.

Angela Piscitelli, 18 giugno 2011
Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)

Angela Piscitelli
Zona di frontiera, 14 Giugno 2011


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