L’ITALIA SI E’ SFATTA

Chi ha, perso la maggioranza o l’opposizione? Magari si potesse dire cosi’, esisterebbero almeno due coalizioni rissose, come nella prima Repubblica. No, l’Italia, frantumata e delusa, è in mano a bande personali mentre il Nord sbanda, il Sud è in balia delle onde, a Roma gli alti colli pontificano, abbaiando alla luna. Quest’inverno, che imperversa ancora, ci ha regalato la recita di due comiche, la celebrazione dell’Unità d’Italia e la finta partecipazione alla guerra in Libia.

Berlusconi, per rispettare il galateo del Palazzo e quello dell’Alleanza Atlantica, ha litigato con Bossi ed è stato con lui al centro delle comiche. Dov’è l’Unità che si celebra, dov’è, lo chiedo a Bossi, la pur minima possibilità di una secessione? Scomparsa l’Unione Sovietica, obiettivo dell’Alleanza Atlantica, che ne è di questa, che senso ha? Bombardare e inviare in esilio Gheddafi, col suo consenso? Bossi, oltre a fermare gli immigrati, volere gas e petrolio, che pensa del Mediterraneo, a che serve, per affondarvi i barconi? L’Occidente, poi, fa un intervento “umanitario”, uno pensa, sarà come in Libano, interpone una forza tra i contendenti, che fa?, bombarda il nostro amico, Gheddafi! E noi? Sembrava che avessimo costruito la parvenza di una nostra trama nel nostro mare, dov’è adesso? Su due interrogativi decisivi in un paese che si squaglia, come unirlo?, che fare nel Mediterraneo, quindi in Europa?, con alleanze internazionali involute, in un’Europa in evidente crisi, non un’idea per raccattare l’Italia, per unirla su una sua, propria, missione, nel Mediterraneo, in Europa, nel mondo.

Tanto parlare di riforme, Giustizia, Costituzione, fisco, burocrazia e quant’altro, tutto in astratto, ognuna per se stessa, senza tenere presente l’insieme, come se si potesse farle una ad una, senza centrare il punto di inizio e di sblocco, senza comprendere la concreta storia politica dell’unificazione fallita, il quadro storico-geopolitico in cui maturò questa Costituzione, non una qualsiasi, senza fermare l’imperversare dell’euro che massacra tutta la costa mediterranea dell’Europa! Tutto, caso per caso, qualche riforma addirittura giustificata solo da un caso personale e non da una esigenza imprescindibile del paese, come si può pensare che questo capisca dove si voglia andare a parare? Non si vince solo perchè gli altri sono nessuno, perchè si è bravi a trattare le emergenze, terremoti, rifiuti, soluzioni, alla fine, anch’esse, effimere e momentanee. Il giorno per giorno non serve a niente, in qualsiasi comunità, dal paese alla famiglia. Vince, alla fine, chi protesta, e, nella protesta, chi la spara più grossa.

In alcuni luoghi, il Sud, accade anche questo ma si ingrossa il fiume dell’astensione, cosa assai più saggia! Cosa ha da ridere Bersani? Vince quando vince, schierandosi dietro capetti di gruppi minuscoli, è scomparso dalla Campania, dalla Calabria, dalla Sicilia, vince solo nel Regno sabaudo, dove è nato, e nelle solite zone! Pare molto? Cosa hanno da ridere Casini e Fini, terzo polo chi ha le dimensioni di un Grillo, praticamente inesistente al Nord? Grilli parlanti sì, ma per il quorum al Senato basterà? Certo vincono i protestatari, ma scomparso per insolvenza il protestato, cosa ne sarà della protesta?

E’ vero, se l’Italia piange, l’Occidente non ride, la Gran Bretagna attacca la Libia, mentre sta per celebrarsi un referendum per la secessione della Scozia e si provvede a un massiccio taglio degli armamenti. Era la testa di un Commonwealth! Un po’ di senso della misura farebbe male? Ma noi non siamo solo Occidente, forse non lo siamo per niente, abbiamo un Meridione squassato dall’Euro e dalla rabbia del Mediterraneo! Perché non studiare un po’ e lavorare di meno? Ora et labora, la fatica, da sola, stanca e non porta a niente, un “governo del fare”, là per là, fa effetto, ma le cose evaporano le idee rimangono!

Della protesta, poi, cosa rimarrà? Meno di niente! Si immagini Napoli in mano a De Magistris, ma in mano a Lettieri cosa cambierebbe? L’Italia, Napoli compresa, è “na cosa grande” direbbe Modugno, tenerla insieme è capolavoro, opera d’arte politica, non di un mestiere qualsiasi, e’ un’Idea, una Stella. Chi la tirerà fuori da questo caos, creandola?

Giuseppe Corona
Zona di frontiera, 18 Maggio 2011


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