ROMA-NEAPOLIS, LA NUOVA REGIONE E I RIFIUTI

E’ dal gennaio 2010 che, da queste colonne, esprimo l’idea che in Campania, è in atto uno smottamento che tende a separare almeno tre province dal napoletano attraverso una secessione istituzionale dalla Regione Campania, lasciando a se stessa la Campania una volta “felix”, ora infelix, il napoletano. Questo territorio infelice pensa, oggi, di risolvere la sua infelicità chiamando altri territori a condividerla, col solo risultato possibile di produrre infelicità da aggiungere alla sua.

Quanto è accaduto in Consiglio Regionale tre giorni fa’ ha dell’incredibile, è stata imposta una solidarietà a chi la deve donare! Un furto che cambia nome e viene chiamato solidarietà del rapinato! Non importa il rapporto numerico che si è stabilito in Consiglio, né importa l’ignobile sottrarsi alla difesa della propria casa di qualcuno. Il rapporto numerico sta nella sproporzione rappresentativa tra un territorio e un altro, la diserzione sta in una vecchia subalternità a Napoli di un certo ceto politico irpino. Ciò che importa è che i cinque non rappresentano, che lo vogliano o no, che disertino, si aggreghino, si ingrossino o no, l’atto formale di un costituirsi di un partito territoriale, una sorta di Lega, che non risponde a vecchie appartenenze storico-ideologiche ma alla gente del luogo. La politica torna al suo luogo, ai bisogni della gente.

La sproporzione e questo alimentarsi, del luogo e della gente che lo abita, moltiplicherà la forza e i legami di questa Lega di fronte, non a una ingiustizia, ma a uno sgorbio mostruoso dell’agire politico. Prima che un errore grammaticale o sintattico, questo è un errore ortografico, che verrà punito con lo “zero spaccato” dal movimento delle cose e degli uomini. Imporre la solidarietà, da chi la riceve a chi dovrebbe darla, con comando, non su richiesta – qualcuno ha mai visto cosa simile?

Il fatto, si finge di non accorgersene, viene da lontano, molto lontano, in termini già sufficientemente chiari venne dalla trasformazione, nell’80, del terremoto irpino in terremoto di Napoli. A monumento perenne di questo scippo è stata posta la vergogna di Monteruscello!

Napoli, nella sua più che millenaria storia, è stata prima generosa, molto donò a Roma e ai romani, la Sapienza, poi si rassegnò solo a ricevere dal Regno infelice, ma donò l’immagine dello splendore e la sua magia, carta da visita e passaporto d’ingresso per l’emigrante meridionale nel suo duro “scendere e salir le altrui scale”, oggi no, dona rifiuti e ruba ospedali, si procura la salute scaricando la malattia. Così non va, non ci sono pezze di appoggio, lo dico, irpino di origine e per adolescenza, da napoletano per ben 46 anni, amando di egual amore gli uni e gli altri.

Napoli deve ripensare al suo ruolo, deve imporre la riparazione a chi la stuprò, rapinandola della funzione da sempre svolta di grande capitale, insieme a Roma, del Mediterraneo, deve chiedere che la legge speciale per Roma capitale venga estesa a Napoli per fare ciò che le due fecero insieme per secoli, RomaNeapolis capitale del suo mare, dando e ricevendo dal CentroSud e dalle genti del mare in cui è conficcato.

Questo è lo spazio conforme ai suoi problemi, qui può risolverli, altro è solo allargamento e abissamento di un “buco nero” in cui sprofonderanno non solo le province stuprate ma molto, molto di più. Si rifletta!

E’ inutile che una presunta Europa se la prenda con la vera Europa nata sulle sponde ioniche della Turchia. Essa è ancora qui e aspetta che il barbaro abbia assimilato bene le nostre brezze, non essi ci cacciano dall’Europa ma è questa che sta dove sempre è stata, scontenta degli alunni ingrati.

Napoli, però, deve fare il salto di qualità e deve farlo con i suoi angeli decaduti, i diavoli delle periferie, non con i parassiti di Via dei Mille, perchè il male si risolva in bene, il letame in fiori. La Napoli risorgimentale di Palazzo S. Giacomo ha chiuso, non la città, ma la Metropoli urge e spinge. Nel Mediterraneo e nei suoi abbaglianti deserti c’è tanto spazio inutilizzato e tanta finanza mondiale vagante in cerca di impegno, si approfitti, si metta fine allo stupro che fu consumato su Napoli con un nuovo gemellaggio con Roma, si lascino gli altri alla loro libera autodeterminazione e al loro fato. Non mancheranno di essere solidali con Napoli!

Altra strada, se non la rovina, non c’è!

Giuseppe Corona
Zona di frontiera, 14 Aprile 2011


Lascia un commento