DE MIRACULIS EUROPAE

Monsieur Bertrand Delanoë Maire de Paris
4 r Lobau 75004 PARIS

Monsieur,
Ci-joint le reçu du payement de mon amende de 300 eu pour le stationnement de ma voiture sur la place des handicapés .Je constate, avec amertume que dans la Patrie de droits de l’homme un handicapé étranger, européen, ayant domicile en France ne peut se rendre nulle part sans payer un quatrième de sa retraite pour se garer.
Certainement, vous savez très bien qu’il n’existe pas une fiche « handicapé » Européenne, et pourtant je suis censé d’^etre guéri de mon cancer à la jambe dès que je franchis la frontière italienne .Ayant demandé à tous les bureaux publics concernés sans avoir aucune réponse, je me rendrai à Lourdes dans l’espoir que la sainte Vierge puisse rendre plus facile la t^aches que la fonction publique n’arrive pas à accomplir.
Guéri, je pourrai finalement voyager dans votre merveilleux pays, faire mes courses, aller chez un médecin.
Veuillez agéer, Monsieur, l’expression de mes sentiments les meilleurs.

Leonardo Cammarano
Ste vertu, le 6 avril 2011

In principio fu l’Euro. Moneta utilissima per farci sentire tutti figli della stessa Europa e decurtare di parecchio il nostro potere d’acquisto. Ma è il prezzo che si paga, si disse, per creare un’unione forte, solare, che condivida ideali e politiche e tuttincorocanterem.

A noi, repubblica parlamentare, non fu manco dato di votare un referendum. Ma noi avremmo detto “sì”. Perchè gli italiani sono esterofili per natura. “Tutto tranne Italia” potrebbe essere la nostra divisa, con una sola eccezione, beninteso, la squadra di calcio.

Abbiamo finto di credere che l’Europa fosse “cosa buona e giusta”, ci siamo deliziati a condividere le mirabili direttive della commissione sulla lunghezza del cetriolo, abbiamo pagato la prodiana eurotassa, ci sprofondiamo in inchini di fronte al gagliardo battaglione dei parlamentari europei, molto decorativi ed inutili, come certa paccottiglia che si riceve in dono e non si sa dove sistemare. Siamo veramente ottimisti e di bocca buona, perchè poi, se vi capita un contrattempo, un inconveniente, un disguido, vi renderete conto di come sia solerte la Zia Europa ed i suoi elefantiaci apparati verso i suoi figli.

Infatti. Se la normativa sul cetriolo è ben chiara (provate a produrne uno fuori dalla norma, e vedrete che vi succede), il concetto di handicappato risulta assai fumoso ai soloni europei. Per meglio dire, è del tutto sconosciuto. E cosi’ accade che un signore italiano che ha avuto la sventura di avere una gamba compromessa da una grave patologia, dichiarato handicappato in Italia, passando la frontiera, becca multe esorbitanti se si avvicina ad un parcheggio per handicappati. Alla ossequiosa rimostranza del malcapitato le autorità francesi rispondono: “non è munito di contrassegno europeo”.

E’ vero. Solo che il suddetto contrassegno, non esiste. Il malcapitato, sebbene munito di domicilio francese, non può nemmeno chiedere un contrassegno aggiuntivo, giacché dipende dal sistema sanitario delle singole nazioni. Alla lapalissiana obiezione che una patologia irreversibile e limitante non può essere guarita da un cambiamento d’aria (certamente utile alla cinestesi) o dal cambiamento di lingua (che incrementa sinapsi, ma non ricostituisce arti), i burocrati d’ogni nazione fanno spallucce.

Alleggeriti quindi ancora una volta di una considerevole somma chiederemmo fantozzianamente all’Europa non certo il rimborso della multa, men che mai l’istituzione di un contrassegno europeo per disabili, ma solo il pagamento di un viaggio di tre giorni a Lourdes con relativa immersione nella vasca miracolosa nella speranza che la Vergine, pietosa ed amorevole, operi un miracolo a scelta: o la guarigione completa, oppure in alternativa, la sparizione istantanea dell’Unione Europea e di tutti i suoi burocrati. Pater, Ave e Gloria.

 

Angela Piscitelli, 7 aprile 2011

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Angela Piscitelli
Zona di frontiera, 8 Aprile 2011


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