SIA IMPRESENTABILE

Perdonate – ma, a proposito di Napolitano, si è mai fatto controllare i ritmi circadiani? Diciamo che di mattina, fino alle ore 13, avanza; di pomeriggio, indietreggia. O viceversa. Un metodo subentrante, forse? Una tecnica d’assuefazione? Mah. Le questioni sul suo tavolo oggi come oggi sono due.

Prima: i quattro senatori. Di Piano non si discute: tra l’altro, si avvale di un installatore di servizi igienici ch’è di prim’ordine. Andare al Santuario di S.Giovanni Rotondo per credere. I pellegrini, che di solito soffrono quasi tutti di ritenzione o di incontinenza, ora non fanno che ringraziare, insieme a Padre Pio, anche Renzo Piano. Di ció parlai anche, lodando la cosa, con un mio amico architetto, grande intenditore di impianti igienici. ʺSí – ammise -, ma non trovi che è un po’ troppo grande?” Credeva ch’io parlassi del ʺconchiglioneʺ nel suo insieme! Un caso di pars pro toto, poco male. La destinazione d’uso dell’oggetto è cosa d’importanza secondaria (e se qui non siete d’accordo, leggetevi i capitoli sugli oggetti d’arte nella Encyclopaedia Universalis, siate colti perbacco!); quel che conta è l’oggetto in sé. Si lascino perdere le insinuazioni massoniche di cui ciancia Internet, ché anzi vanno in positivo. Io, uomo cristianissimo e ai limiti della bigotteria, amo i massoni. La vita è bella perché è contraddittoria. Al Castello di Torella ebbi un antenato massone di cui sono orgoglioso. Ancora ci si tramanda il ricordo. Dovette starsene per qualche mese seppellito nella ʺstanza segretaʺ della torre, lo volevano accoppare. Ottima persona; aveva il solo difetto di scoparsi ogni mattina la forosa che gli portava il caffellatte di nascosto. Lei pretendeva di portarglielo tre volte al giorno, il che fa pensare che anche lei propendeva per la massoneria! Per quanto riguarda me, se il Santuario espone diecine di simboli massonici segreti, ció accresce la mia simpatia, come penso accresca et pour cause anche quella di Napolitano. Ma il fatto è che il Santuario è brutto come la peste. Con quel Cristo che sembra messo sulla croce dopo una diecina di incidenti autostradali; e quella Madonna supina per terra, col grembo martoriato (sfrenato, stupido femminismo fuori luogo: che la donna debba partorire è una ingiusizia politica da eliminare, ma non è colpa nostra – capíto?). Insomma, se piace a Napolitano, peggio per lui. E lui, nobiluomo, non se ne venga col solito de gustibus etc., il relativismo estetico della mezza calzetta.

Seconda: di Rubbia, di Abbado, della Cattaneo chi oserebbe parlare? Siano senatori a vita, se lo meritano, e vadano con Dio. Ci permettiamo semmai qualche critica per le troppe e troppo ingiustificate assenze. Si lasci tempo al tempo, dite voi. Certo, ma Umberto Galimberti? Ma Fabio Fazio? Ma Lili Gruber? Ma De Benedetti? Ma la Littizzetto? Ma Eugenio Scalfari? Ma Bassolino? Ma Umberto Eco il King-Kong? Ma Sabina Ferilli?… Dopo militanze a vita del genere (tranne Scalfari, che ha cambiato casacca, ma si sa, lui è sine nobilitate) come esprimere adeguatamente la gratitudine della Patria?

Il problema vero è un altro. Il seguente: bastano quattro senatori a vita a fare da paravento? Perché prima o poi si deve venire al sodo. I quattro sono sí sodi, ma qui si parla del problema di Napolitano. Il poco sodo è lui. Lui è barzotto. Ora invece deve decidersi, e andare a fondo. O la va, o… si dimette, e saluti ai rimanenti. Resterebbe nella storia, più perenne di Celestino V°.

Legge mai il Romancero, lui? ʺYo no digo mi canción, sino a quién conmigo vaʺ: ʺla mia canzone, la dico solo a chi viene con meʺ. Si metta di fronte ad uno specchio, e si canti la canzone, gli occhi negli occhi della propria immagine. Prima vedrà un bell’uomo, è lui medesimo. Poi vedrà un certo vuoto. È la sua anima. Ne approfitti subito, perché quel vuoto è quello che tutti troviamo in noi mentre cuociamo la verità. Il farsi della verità. Ed ora ch’è cotta, dica a se stesso: ʺMa tu lo sai, sí o no, che Berlusconi è perfettamente innocente? Non devi… vergognartene. Certo in questa società di truffatori e di mascalzoni, è quasi una colpa non averne una, almeno una, di colpe, ed è diseducativo premiare chi non ne ha. Ma tu non fare il tonto in barile. Approfitta del peso che hai acquistato!ʺ

Presidente, Lei non puó, pena la Sua onorabilità di gentiluomo e di vegliardo, permettere che in Italia si condanni a vanvera un innocente, un uomo di coraggio che ha avuto fiducia in Lei cosí come l’ebbe in quel Suo predecessore senza onore che fu Scalfaro, il soffiante istrice. Sia impresentabile, sù! Ci pensi. Altro che quattro o cinque senatori, e servizi igienici dei Santuari! Il pellegrino minga come puó. De te fabula narratur. L’Italia sta per macchiarsi per la seconda volta di un crimine osceno: punire col sigillo statuale un innocente. Si vergognino. Con gli assassinii politici, basta. Lei deve uscirne col Suo volto, degno di figurare accanto a quello dell’Italia che sognamo, anche se non c’è ancora.

Non faccia un piacere ai venditori di merda. Faccia invece un cenno di amicizia alla verità. È come se lo facesse a Lei stesso -: ʺa quién conmigo vaʺ.

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 13 Settembre 2013


Lascia un commento