GLI ESERCITI DEI MORTI

Badate ai piccoli sintomi: ad es. alla nuova espressione della Annunziata, bel volto cementizio fin quasi dai tempi di Stalin, oggi vedovo della famosa suffisance comunista. La paura dell’Isis è terapeutica. Una cura per saccenti.

I ripugnanti crimini commessi dalle ʺscheggeʺ Isis sono sintomi d’un collettivo stato d’animo furente, coltivato con cura da politici interessati lungo ben più di mezzo secolo, ma nato ai tempi di Maometto. L’attuale retorica dell’antiretorica non vuol sentir parlare di componenti religiose, ma il Califfo non è solo l’erede d’una politica sconvolta dall’odio. Non è ancora in possesso di missili né mistici né laici, per fortuna, ma lascia che vadano in giro i ʺlupiʺ, gentaccia innegabilmente ʺsantaʺ. Terrorismo autorizzato dalla laica debolezza dell’Europa, il continente che ormai affonda nel cupio dissolvi della vecchiaia, colpito da una ottusità politica grave. Facciamo i buonisti; ci domandiamo pensierosi se i barconi siano da proteggere o da respingere; miseria e immondizia sono il prezzo delle politiche del disordine programmato… La storia ha di rado mostrato casi altrettanto gravi di popoli che piegano il collo alla mannaia senza reagire. Tragico effetto debilitante non solo del clima Merkel; c’era già la metodica demolizione dei valori operata dalle sinistre.

Gli atteggiamenti adeguati sono quelli dell’Egitto, della Giordania, d’Israele, e ciò ribadisce il terribile fatto: è l’Europa, magari con l’Italia ʺalla guidaʺ (!?) come sogna Renzi, quella che è degna di pilotare il suicidio perché l’ha scelto. Perfino Obama, ch’è quanto dire, se n’è accorto, ed ha preso paura.

Il sonno della ragione genera mostri, ovvero fessi, anzi morti. Biascicare di ʺdiplomaziaʺ, di ʺusare la persuasione prima di passare ai fattiʺ, sono idiozie emesse per prender tempo proprio ora ch’è tardi. Per chi non è d’accordo c’è sempre l’accusa di qualunquismo, che risorge con l’iterazione propria della cretinaggine ad ogni tentativo di difendersi. L’hashtag #Pubblicoministero è qui che consiglia e vieta. È ridicolo, è folle credere che i metodi buonisti, ʺdiplomaziaʺ e ʺpersuasioneʺ, che presuppongono reciprocità persino in astratto, in concreto possano valere unilateralmente. E quando Gentiloni continua a ripetere: ʺsiamo pronti a…ʺ, ʺattendiamo solo il via dell’Onuʺ, et similia, mentre l’Egitto da una parte e al-Bagdadi dall’altra badano a ʺfare fattiʺ, e li fanno, si deve pensare al tremendo umorismo della tragedia. È lo stile del New Brave World, che ci aspetta torbido, brandendo tanto di mannaja, oltre la soglia del terzo millennio. Si profila all’orizzonte un mondo terribile, di violenza e idiozia. Come continuare a tener a bada l’imminente tragedia? Tutto è falsato e sbagliato. Un Prefetto che giustifica la propria insufficienza come segue: ʺci poteva scappare il morto!” è un Prefetto morto (vedi oltre Sgarbi), cosí come lo sarebbe un generale che tornasse dalla guerra, sconfitto, con questa giustificazione. Non che noi vogliamo dei morti a tutti i costi -, ma ci siamo capiti.

Però bisogna guardare oltre i prefetti, i questori, i questurini, i carabinieri: oltre c’è il #Pubblicoministero che, ormai padrone assoluto (sopra di voi c’è solo Dio, aveva detto quel genio a cavallo, il Borrelli) impedisce alla macchina dello stato di funzionare. Gli Olandesi ringraziano. Il nostro governo pure, e latita, con un respiro di sollievo di Alfano, sollevato da onerosi doveri.

Ma a proposito: che cosa è un ʺgovernoʺ? I nostri famosi marò ne hanno mai sentito parlare? E la Pinotti, quando imparerà a provare quei sentimenti un tempo giudicati tipicamente muliebri, ad es. la vergogna? Bisogna far appello ai pochi ʺche sanno quel che dicono perché hanno anni di esperienzaʺ – consigliano compiaciuti i media. Alludono a Prodi e ai suoi pareri, accidenti! ʺSedere pacatamente ad un tavoloʺ con quelli dell’Isis, immagino tra una coltellata e l’altra, per trovare ʺpacatamenteʺ un bandolo. Persino Napolitano si riscuote dal sonno da rimbambimento presidenziale, e balbetta di riarmo. Troppo tardi; la pennellata finale dello sfascio, è noto, in buona parte è stata colpa sua.

Ci possiamo confortare contemplando la ʺbarcacciaʺ a pezzi, tra le risate degli Olandesi (popolo che, guarda caso, ha il primato della scristianizzazione: tutto si tiene); o i nostri vecchi che sono ancora religiosi, ma debbono frugare nei bidoni d’immondizia per sopravvivere. Si vede che il buon Dio non ci vede più chiaro, neppure Lui, ci dev’essere qualche #Pubblicoministero pure in Paradiso. Gli immigrati prendono mille euro pro capite al mese, ci mandano dove sapete e si sbellicano dalle risate volteggiando a cento all’ora con automobili rubate a noi. Se qualcuno di loro viene ucciso nel saccheggio di qualche gioielleria, ci fanno pagare i funerali minacciandoci di morte. Un calcio nel sedere, e via. Grazie, hashtag! Noi siamo morti di seconda classe, loro no.

È lo stile prudente, questo, amici!, ma guai a lamentarsi. Non siamo mica fascisti, noi. Tuttavia, forse non tutto è perduto finché c’è la parola, quella oltre il ʺcancellettoʺ. Ci sono le espressioni severe del Presidente (che per noi è e sarà sempre lui) Martino: riarmarsi, ma sul serio. O la diagnosi di Sgarbi: la nostra civiltà, la nostra arte, sono in pericolo perché sono sotto la minaccia di morti.

Ma chi diavolo sono ‘sti morti? Il mio carissimo amico Gino Magnani, scomparso già da tempo, previde tutto, e definiva come segue gli homines novi: sono morti, perché peccano contro lo Spirito. L’Europa fu ʺspiritoʺ. Un morto coatto è ad es.il prefetto di Roma. E ora tutti i morti, Arabi dell’Isis, Olandesi, politici romani, amministratori siciliani, palazzinari varî, stanno per agguantarci una volta per tutte. Se ci fosse un Platone, scapperebbe per la quarta volta.

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 23 Febbraio 2015


Un commento a “GLI ESERCITI DEI MORTI”

  1. franco brezzi says:

    Ero giovane, squattrinato, ma i soldini per comprare il “Candido” li trovavo sempre. Ridevo di gusto alla facezia della “terza narice” praticata ai militanti di sinistra, pur considerandola solamente una trovata, una metafora, un allegoria. Son passati più o meno sessant’anni, da quei tempi, e mi sto rendendo conto di quanta preoccupante verità era contenuta in quella previsione: in quanto di previsione si trattava.
    Infatti, codesti ideologi, hanno supinamente portato il cervello all’ammasso, delegando sordide carogne a decidere per loro, diventandone gioiosamente gli spocchiosi portavoce.
    Vada perciò, il mio più sentito grazie agli artefici di Zona di Frontiera, per la loro, sempre lucida, civile denuncia a carico di questi sconsiderati che ci stanno trascinando incoscientemente, nel liquame della loro idiozia


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