STRADE PERICOLOSE

Non sono un Libertador. I Libertadores non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé.
(Ernesto Che Guevara)

Chi dice ciò che vuole deve aspettarsi in risposta ciò che non vuole.
(Euripide)

Volete un caffè? Una sigaretta? Un sorbetto? State comodi? Cinquantacinque giorni o giù di li dalle elezioni, niente governo, niente programmi, niente di niente e loro comodi – quelli dell’anticasta! ahahahahah! – tutti a Roma in vacanza a spese nostre a prendere lo stipendio, inseguiti da giornalisti che a furia di calarsi le mutande si sono abbronzati il sedere – a pendere dalle labbra della Lombardi, di Crimi e di altri vincitori della premiata lotteria del parlamento. E il guitto sulla barca a riderci in faccia e loro, il pidi’ a ringraziare.

E noi? Gli Italiani “normali” che non strafocano a tradimento, non hanno pensioni d’oro, ma di merda, che fanno il pil calpestati e vilipesi dalla dittatura dei forsennati forcaioli? Intanto le televisioni passano e ripassano l’eloquenza di Vendola e i 30 manifestanti rossi fuori di Montecitorio che, come ha candidamente dichiarato una grillina con occhiali griffati, “fanno tanta caciara”. Come se “caciara” fosse diventata una categoria del pensiero filosofico.

È chiaro che “la Costituzione più bella del mondo” è stata bruciata sull’altare del nihilismo becero e si rivela ciò che è: un ammasso di cenere di un cadavere cremato. Sostituita, con il colpo di stato dei profittatori di Bersanology e Grillology dalla più spiccia e condivisa legge del Menga (chilohainculoselotenga).

Solo che noi non vogliamo tenercelo. Solo che noi siamo stufi di sentir parlare quelli che stanno sfasciando l’Italia, siamo stufi di pagarli, stufi di essere il bersaglio dei loro moccoli, frizzi, lazzi. Si fanno burle di noi perchè siamo Italiani: amiamo la famiglia, il pranzo domenicale, l’amore tra un uomo e una donna, la compassione, la bandiera, l’onore, la parola e la libertà.

La libertà che non è farsi beffe del prossimo, non è diffamare il nemico, non è incarcerare lo scomodo, tacitarlo per sopraffarlo, ricattarlo con leggi o consuetudini interpretate a piffero. Questo è mafia!Questo si, che è mafia.

Adesso vogliono propinarci un’altra farsa di “primarie” per trovare il candidato che piaccia a Grillo e non al popolo. Vogliono chiudere la guerra gassificando la maggioranza degli Italiani. Già, non le volete le elezioni, eh? Avete paura di sparire sotto una valanga di bocciature. Mangiapane a tradimento, mentecatti a gettone, encefalogrammi piatti ambulanti.

Avete perso l’ultima occasione di salvare la faccia. Marini non ci entusiasmava, figurarsi! Era l’unico presentabile di una rosa di facinorosi antiberlusconiani; l’unico dotato di quel buonsenso indispensabile per cercare di traghettare il Costa-Concordia Italia nel porto delle riforme senza troppi danni. Eh, no, non andava bene. Meglio uno “giurista” che ha firmato una decina di giorni fa l’appello per rendere Berlusconi incandidabile.

Adesso attenti! Attenti a voi. Gli Italiani sono allergici alle rivoluzioni, ma se continuate a pensare che se non c’è pane voi mangiate brioches e gli altri polvere, avete imboccato una strada pericolosa. Se l’Italia finora non è stata fatta, la colpa è vostra. Avete attizzato ogni fuoco possibile; avete creato divisioni artificiali, avete ingrassato uno stato canaglia, avete distrutto i monumenti, la lingua, la storia, vi siete fatti un vanto di spernacchiarci all’estero e così avete danneggiato le nostre eccellenze, avete messo in piedi una burocrazia che quella di Breznev era una bocciofila innocua, avete strangolato l’impresa ed assistito chi vi leccava il sedere, avete imbottito le teste di retorica, avete asinificato l’università, mortificato il bello, il vero, il giusto; avreste sulla coscienza parecchi morti se aveste coscienza. Attenti.

Che sia D’Alema o un altro tomo dei vostri, righi dritto. Sappia che avrà il nostro fiato sul collo ed avrà un solo compito: riforma costituzionale. Ed il primo atto che dovrà fare per non partire col piede sbagliato, sarà quello di chiedere scusa agli Italiani per l’indecente parte che è chiamato a recitare: quello di un presidente di paglia che rappresenta solo la parte peggiore della Patria, quella che vuole affossarla. Noi chiederemo con forza da queste bottigliette del web che si giunga ad una repubblica con un presidente eletto dal popolo; chiederemo che la casta dei magistrati paghi come gli altri funzionari i suoi errori, chiederemo che tutti gli Italiani abbiano pari dignità anche e soprattutto quelli che votano il centro-destra. Chiederemo che dopo aver svolto rapidamente la sua funzione, si dimetta un minuto dopo per dare la parola al popolo sovrano. Gli Italiani ci sono, e non si riconoscono più in questa nomenclatura canaglia. Tenetene conto. Nell’interesse di tutti.

Angela Piscitelli
Zona di frontiera, 18 Aprile 2013


4 commenti a “STRADE PERICOLOSE”

  1. Ma Vaffankkulo
    Fatti una pera


  2. Ma ti pagano per scrivere manchiate?
    Le tue sono braccia tolte all’agricoltura
    Siete finiti tu e i tuoi padroni
    Vaffankkulo ancora


  3. Angela Piscitelli says:

    grazie dei suoi commenti che permettono alle persone di buon senso di verificare lo stato d’animo che una certa sinistra ha indotto in molti cittadini.Siete pronti per issare ghigliottine e far calzette sotto la forca, non per dissentire civilmente e ragionare.Ormai-come si vede bene-l’unità nazionale è in pezzi.Io non ho padroni,voi siete invece schiavi di un’ideologia mortifera oltre della vostra ostentata violenza e cattiva educazione.Auguri,buone pere,mele, banane albicocche,cachi.


  4. Mi meraviglio di Lei Angela, che nel “siete finiti tu e i tuoi padroni”, non riconosce la dietrologia grillina classica del tutti a casa, ben visibile anche nelle due k di vaffa…se si facesse mai l’Italia, non si sarebbe certo ancora fatto l’itagliano correggiuto.


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