MELONE PENSANTE

Lu mellone è asciuto janco: ʺ il melone, al taglio, s’è rivelato immaturoʺ. Ma no, che la zucca di Bersani fosse ʺbiancaʺ lo si sapeva già. Che commedia degli errori! La giostra dei fessi! State a sentire.

La qualità media dei mandriani di sinistra dev’essere ottima, perché con Bersani ce la fanno al millimetro! Gli ingredienti sono sempre quelli. Rispetto immotivato del proprio fosforo e della propria posizione socio-politica; disprezzo degli altri (ʺli freghiamo tutti in un battibaleno, come al solitoʺ); fiducia nei propri dottrinarismi (il libro dei sogni funziona bene da ben più d’un secolo); fiducia nel metodo della menzogna sistematica, che riesce puntuale ad ogni volta … Un bel quadro; la sindrome è perfetta per mandare a battere di zucca nel muro tutti i mister Thomas del mondo.

Si dirà: vero, ma spesso la realtà è più cretina del cretino che crede di giocarsela. Si, ma lo è a modo suo, e poi ha dalla sua il correttivo della varietà. Invece il muro sempre muro è, e tale resta. Certo, nel Pd non c’è solo gente come la Bindi, il cui motto dev’essere: ʺ se muro è, ebbene muro siaʺ. Ce n’è di quelli che vorrebbero mettere la testa ʺa partitoʺ, ovvero tentare di ʺdiscorrere col demonioʺ. E poi c’è Bersani, che vorrebbe, ma non osa. Gli hanno messo paura. E allora dorme, o finge di dormire, balbetta, forse sogna. Mah, certo l’aspetto del sonnambulo ce l’ha. Lo vedevamo venire, noi! Quanto berciava! Ricordate, ʺdeve decidere tutto il popoloʺ, stile Tav, senza neppure accorgersi che invece faceva (che qui significa: credeva di fare) tutto di testa sua. E poi: ʺse vinceremo col 51%, governeremo come se avessimo il 49%ʺ. E questo lo si vede ora: il suo 49 significa fare come vuole lui (che qui significa: come vogliono loro), etc.

Chi, loro? Mistero. È tutto insensato, pensavo ancora stamattina. Si dovrebbe capire il perché di questo comportamento tra folle e suicida. C’è una parte del Pd che non lo segue (e non solo i renziani). Perché non dà mai ascolto? E ci sono oppositori di altri partiti, che propongono alleanze semimpegnative, ʺsciolteʺ, col solo limite identitario… Pur di farla finita, l’offerta di armistizio è stata anche un po’ estesa. Perché questi ʺno, no e noʺ inflessibili, di sapore senz’altro demenziale? Mettendo innanzi motivazioni vuote di senso? Mentre il ʺpopoloʺ, mezzo morto di fame, attende sotto il balcone?

La prima spiegazione che viene in mente è che ci sia al timone un superpotere occulto. Ma questa è ipotesi da teleromanzo, che non dice nulla perché dice tutto. Oppure, un vero e proprio ricatto: ma da parte di chi? I soloni del vecchio Pci sono defunti, alcuni agonizzanti, non fanno più né moda né paura. Una ʺinternazionale sovieticaʺ è scomparsa, i bei tempi sono finiti. O vale la spiegazione becera: a forza di insultare il nemico, lo rendi talmente ʺimpresentabileʺ, che poi è arduo tornare indietro. Si dice che il buon politico dovrebbe sempre misurare i termini, per lasciarsi la possibilità dei dietro-front; creare barriere a forza di insulti è dannoso per lo stesso insultante…

Insomma, me ne stavo lì a ruminare spiegazioni possibili e plausibili, quando ecco che arriva un’amica, donna esemplare che i rapporti politici interpersonali li intuisce in un baleno.

– Ma che fai, ti scervelli!? – mi ha detto – La spiegazione è semplice: Bersani ha una paura – soggezione matta dei maîtres à penser oggi alla moda. Sai, le maestrine e i maestrucoli. Tutto qui. Hai mai sentito parlare delle statue dell’Isola di Pasqua? Eccoli: Scalfari, Fo, Colombo, Eco, la Annunziata, Santoro, Saviano… Fanno senso persino a quel fifone del Presidente della Repubblica!

M’è caduta la benda dagli occhi. Sí, cari amici, se passeremo ancora una volta ʺil guaioʺ, sarà grazie alla soggezione che incutono ai fessi i soloni della nostra guldura. Con Rimbaud, potremo cantare: ʺpar délicatesse/ j’ai perdu ma vie!”

E così ho capito a fondo anche perché una nazione che perde il filo e il rispetto delle proprie tradizioni culturali a causa della invasione d’una marea di parvenus ignoranti, è fritta. Si comincia ad aver soggezione delle mutrie alla moda, e il gioco è fatto. Addio!

Amici, quando sentite raccomandare: ʺcultura!”, se mai avete riso, ebbene non ridete più.

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 27 Marzo 2013


Un commento a “MELONE PENSANTE”

  1. franco brezzi says:

    La sua amica ha capito abbastanza bene come vien menata la polenta! L’elenco dei cuochi è abbastanza completo: manca solo lo chef! Faccia un tentativo, svp: chieda alla gentile signora se Carlo de Benedetti possa avere i titoli per essere indicato come tale. Oso credere che riceverà risposta affermativa. Cordialità e porga i miei omaggi alla signora, se lo reputa opportuno. Franco Brezzi – Trieste


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