GENTE ALLEGRA IL CIEL L’ AIUTA

Le uno le due le tre cancelle/fragole belle candri candro’/e se tu le vuoi contà/ contale buone ca sedici so!
(F. D’Alessandro)

Ah si tu pouvais fermer ta gueule
Ça nous ferait des vacances
Ah si tu pouvais fermer ta gueule
Ça ferait du bien à la France

(Patrick Sebastien)

Ubi leonis pellis deficit, vulpina induenda est.
(Fedro)

Signori e Signore, mentreché con astuzia predatoria ci stanno fottendo alla grande, si celebra con barocca vaniloquenza il rito della campagna elettorale. Lo scopo è evidente: ci hanno tolto la libertà e senza la libertà si muore. Si è visto in quest’anno: tutti rinchiusi a rammendar calzini, a rispondere al telefono distrattamente guardandosi bene da pronunciare qualsivoglia motto origliabile (anche solo: mi sento giù, vorrei uno choux, il perfido Befera lo inserirebbe subito nel redditometro. Sciò choux!). Niente gita fuori porta, scarpe risuolate, orto casalingo, cane travestito da prozia con problemi di deambulazione per non risultare genere di lusso, malinconia dilagante e contagiosa.

In tali frangenti che cosa poteva risollevare gli animi esacerbati se non una tonificante campagna elettorale? Il diabolico professore dopo aver “elegantemente” voltato le terga al Cav. si è subito messo all’opera per la seconda puntata. Parola d’ordine: prendere a randellate Berlusconi, l’unico non-conforme che svegliatosi dal sonno indotto dai cerusici dell’intorno ha preso a spiattellare a destra e a manca parecchie interessanti verità. Scompiglio nelle truppe nemiche, tutti a segnarsi in petto: “il diavolo! il diavolo!” e poi a segnare dentro la loro porta. Mario è serafico, ha imbarcato il peggio perché a comprar schiavi si fa un bell’affare e non si rischia nulla. Fini, Casini, Della Vedova, Filippo Rossi, Bocchino, l’esercito dei miracolati da Mister Goldmann non può ammutinarsi: sono mercenari al soldo di una finta Italia e di una finta Europa. E poi in caso di sommosse, il Loodenman non spara, tassa, e uccide di più. Sono le nuove guerre che le oligarchie scatenano contro i popoli, solo che noi non siamo attrezzati, non siamo armati e tanti poveracci si son fatti pure fregare dalla vague puritan-giustizialista sviluppando avversione indotta per la libertà.

Gli oligarchi ci segnano a dito: “populisti”! Ci hanno dato del “topi appifferati” senza che nessuno abbia battuto ciglio. Le procure lavorano a ritmo frenetico: chi si allea con il Cav. è fritto, Lega Nord in primis. Chi sta con Monti è un santo. Il povero Bersani è (continuando con le metafore zoologiche) il vero “asino in mezzo ai suoni”. qualcosa gli dice che sarà fregato, ma i termini della questione non li ha ancora capiti e continua a sparare alla Croce Rossa.

Diciamo la verità: questa landa desolata a forma di stivale che era mogia, mogissima, grigia, grigissima, si è riaccesa a un tratto quando il Cav. versione Rambosenzaletta, le ha suonate a Santoro. Portarsi Massimo Boldi al posto del Barba-Gianni istituzionale è stato un capolavoro. Questo paese deve tornare a farsi grasse risate alla faccia di chi gli vuol male. La grande rivoluzione può essere pacifica e ridanciana. Questi tecnocrati, questi poltronisti accigliati, questi perbenisti a chiacchiere, questi ciucci presuntuosi seppelliamoli con una risata dentro le urne. Niente sesso, siamo inglesi? Macché! Siamo Italiani! Sesso! Sesso! Un premier che mangia, canta e scopa è uno di noi, che sa cosa è la vita, che conosce le umane debolezze e perfino la forza del dubbio.

E’ splendidamente solo a condurre questa battaglia: i colonnelli macinano errori su errori, ma non fa nulla, lui va avanti. Dice: votate il Pdl, oppure votate Bersani per fare entrare nell’ideario italiano – tot capita, tot res pubblicae – che solo realizzando noi, nelle urne, quel bipolarismo visto come Satana dalla casta, ci libereremo senza spargimento di sangue dalla dominazione. Dunque: non cadete nei tranelli. Potrà non piacere la sua capigliatura finta, possiamo orripilare per la campagna internet gestita con “modulo intercettazioni” (si prende una frase del Cav, fuori dal contesto e la si fa riprendere da centinaia di profili farlocchi), molti candidati ci faranno schifo e molti ottimi elementi resteranno fuori lista, ma il garante di una possibile libertà è lui.

La dittatura strisciante è un dramma, la casta un bubbone pieno di pus, la tecnocrazia un veleno per le coscienze e per le idee. Queste subdole armi di distruzione di massa si annidano tutte nel grande centro e si concentrano in Monti, spregiudicatamente algido, perfettamente cinico e del tutto incurante dei destini degli uomini. Sappiate dunque che la posta in gioco è alta: siete voi, siamo noi e la Patria nostra, specchio dei nostri difetti e delle nostre virtù, culla di tutte le diversità che devono smettere di baruffare e convergere in un unico progetto, sorridendo. Non c’è creazione, progetto, speranza, costruzione, senza libertà. Non ci sono uomini, solo servi. Ora è il momento di dimostrare che siamo l’altezza della nostra storia, che è una storia difficile, ma non meno straordinaria per questo. Bipolarismo militante, in allegria! “Con il Cav. o con Bersani, non importa, ma Italiani!”

Angela Piscitelli
Zona di frontiera, 17 Gennaio 2013


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