«L’ORDINE REGNA A VARSAVIA»

Mi trovo d’accordo con chi dice che qui, in questo pantano di immobilismo protetto da una Costituzione degna di lui, l’unica cura efficace sarebbe una autentica rivoluzione. Oh sí! Sarebbe bello farla, ʺcoi fucili e tuttoʺ! E presto, prima che la facciano gli altri! Senonché, chiedo scusa…, a me uccidere non va. Mandare a Sant’Elena, uso Napoleone, questa manica di mala gente, ʺcastaʺ e magistratura? Ma come fare, ʺcon le buoneʺ?

La rivoluzione poi ha un difetto: non è selettiva: di solito funziona a sghimbescio, salva quelli che dovrebbe ammazzare, e produce nuovi ricchi. Lo disse chiaro e tondo Vilfredo Pareto: voi rivoluzionarî credete di instaurare la giustizia, invece non fate altro che rinnovare la classe dei profittatori (o ʺaffrettare la circolazione delle élitesʺ, dice lui, credo con qualche ironia). La rivoluzione francese produsse i Napoleonidi. Quella russa, le lussuose dacie sul mar Nero. Una rivoluzione selettiva non seppe farla nemmeno Domeniddio a Sodoma: li ammazzò tutti, compresi i poveri diavoli che gli angeli non volevano scoparseli affatto.

Bene, quid agendum?A mio avviso, resta una sola soluzione: la rivoluzione liberale (e dàgli!). Il 23 dicembre scorso è stata dura. Mi resi conto di coltivare speranze vane, come il Cav., del quale ora mi sento più che mai seguace. Abbiamo sperato in un Monti supra partes, invece rieccolo, sempre emissario dei Poteri Forti. E che altro volevamo che fosse? Il cattocomunismo è una lebbra dell’anima. Vuole rifare ʺun Centroʺ, lui, con Casini! Con Montezemolo! Con Fini! Ma quando vomita, mai? E’ un uomo signorile, non dovrebbe ʺinguacchiarsi ‘e ‘mmerdaʺ; oppure Merkel dixit!? Vuole pure il pastone cattomarx, la strega?

Un salutare Monti che dispiaccia a tutti, ʺPresidente Zarzuelaʺ incluso! Che bel sogno!. Sapete com’è: ʺtutte chelle ca’nge rate/ sand’Andonie sia ludate!” – ovvero: ʺLoderemmo sant’Antonio per qualsiasi cosa vogliate darci, ma datecela!” Qui ormai si tratta di finirla; si provveda subito, si allenti la stretta fiscale, si ridimensioni il baraccone della Magistratura (la quale invece, sta organizzando una sorta di ʺpartito trasversaleʺ! Sai che partito stile Tortora-Contrada!…, con informazioni della ditta Ciancimino & Co!). E… si costringa Benigni a lodare ancora la Costituzione: almeno questo! Il ridicolo aiuta! Specialmente quello involontario!

Quanto puzzi l’aria che tira l’ho sentito l’altra sera ad Assisi, col ʺconcertoʺ(!?) di sbràiti del Ranieri! E Monti compunto, in silente ascolto! Cattoconcerti! Musica linguale. Musilinctus! Sarà questa la nostra nuova musica collettivista! Obbligatoria! Beethoven, Schubert, Zu hilfe!

Comunque, sembrerebbe che un compatto muro ʺtutti i mascalzoni per Montiʺ non potrà formarsi. Peggio per i promotori super-europei. Leggete le Lettere inglesi di Voltaire. In una di esse (la 13ª?) dice che le tre confessioni inglesi vanno meglio dell’unico cattolicesimo francese: perché di solito le religioni plurime cominciano a suonarsele tra loro invece di rompere gli stivali a noi.

Per me, la mia diagnosi generale resta valida. Per smuovere la situazione, un punto d’appoggio è indispensabile. Un SI’, uno solo, per combattere il mare dei NO. E’ la legge della dialettica. E il SI’, piaccia o non piaccia, è ancora e sempre il liberalismo. Tornare alle cose stesse, come diceva (promettendo ma non mantenendo) Husserl. Ma per far questo ci vuole il Cav. Scusate la monotonia. So di essere insopportabile; mi sento come il medico condotto che insegue il bimbo influenzato col cucchiaio di sciroppo in mano.

Ma perché mai Berlusconi sí, e Monti no? Ve lo dico io: 1° perché, l’ho già detto, il Monti è ʺinguacchiatoʺ di cattocomunismo (passallà!), e 2° perché è ben visto in Europa, e Berlusconi invece no. All’Europa piace l’Italia in paralisi. Ad es. immagino che Martin Schulz, da quando qui da noi c’è la paralisi, non abbia più bisogno di contemplare pitali.

Se ʺrivoluzioneʺ significa non pluri-assassinio millenarista, ma aspirazione verso il concreto, ebbene, lo ripeto ʺa disco rottoʺ, questa passa per le mani di Berlusconi. Pessime mani? Allora trovatene voi di più degne. Direbbe un filosofo: l’esistenza è il primo requisito delle soluzioni buone (di soluzioni buone ma inesistenti, infatti, ce n’è a bizzeffe). E poi, not least, Monti non è né sufficientemente matto, né disobbediente; lui è per le frigide soluzioni di simmetria finanziaria e sociologica. Un triste aneddoto che, se non è vero, è ben trovato, racconta del capo nazista che, dopo aver praticamente raso al suolo la capitale polacca, uomini e cose, telegrafó a Berlino: ʺL’ordine regna a Varsaviaʺ. A me quel colonnello ricorda qualcuno. Qui da noi, invece, c’è fretta di giustizia distributiva, anche se disordinata e asimmerica. Ecco perché Berlusconi e poi ancora Berlusconi: solo lui NON PIACE alla malefica Europa d’oggi. La vuol capire sí o no, il nostro capatosta Re Zarzuela? Ma esistono le scuole elementari, a Zarzuelaland?

Questa situazione è chiara a circa una metà degli Italiani: dico a noi ʺmoderatiʺ. Il problema è: compattarci elettoralmente, bestioni, invece di continuare a suddividerci ed a frammentarci, allo scopo di far prevalere il 50% opposto. Bravi! ʺQuos perdere vult…”

Il restante 50% di Italiani!… Certo, perché, l’Italia ha dua facce, da sempre. Ricordo quei fulgidi versi che Goethe presta a Mignon, un tempo noti anche a chi come me non conosce la lingua:

Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn?(…)
Dahin, dahin geht unser Weg! O Vater, lass uns ziehn!

“…Conosci tu la terra dove fioriscono i limoni? (…)/ Laggiù, laggiù volge il nostro sentiero! Andiamo, padre mio!”

Ma ecco che il poeta, in un secondo viaggio, rivede quei luoghi da lui tanto amati. E questa volta il registro cambia:

“… sempre polvere sulle strade/, e truffe al forestiero, chiunque esso sia;/ qui tu invano cercherai l’onestà tedesca; troverai certo/ vita ed animazione, ma non ordine, non disciplina, non concordia;/ ognuno pensa solo per sé, con animo superficiale, e diffida del prossimo suo;/ persino i capi di stato, anche loro, pensano solo a se stessiʺ…

…ʺi CAPI DI STATOʺ!? Ma sí, dice proprio cosí: ʺdie Meister des Staatsʺ. Ma porca miseria! Ma allora l’Italia è sempre quel mezzo-Paradiso, quel Paradiso al 50%, quel ʺParadiso abitato da diavoliʺ di cui parlava Arlotto Mainardi, come ricorda Croce con troppo generosa protesta? E quando finirà questa vergognosa tiritera?

P.S. – Io, che vinca il Cav. non ci credo più. Pazienza. Ormai si combatte per l’onore. Vince chi perde: c’est la loi de la merde. Ed anche quella degli animi nobili. Buona ciccia (sarà questo il nuovo ʺbuonanno!”) a tutti. E… riparatevi.

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 3 Gennaio 2013


Un commento a “«L’ORDINE REGNA A VARSAVIA»”

  1. Complimenti! Ci ha messo di buon umore,è di questi tempi è veramente difficile. Chi le scrive, non è un Berlusconiano, sono stato un extra parlamentare di destra,ammesso che oggi queste etichette contino qualcosa. Ma il “marziano”,che è pò simile per certi versi a quello di Flaiano. Dicevo,il marziano,capace di inventarsi un partito,sdoganare un altro , allearsi con la Lega.Distruggere la gioiosa e funebre macchina da guerra di tale Occhetto spaccare in due l’Italia,reinventare la politica. Quando si è a livello di movimento tutto va bene, ma quando il movimento cresce e si sentono i primi scricchioli, qualcosa non va. Andando a noi, credo che la sinistra vincerà, che la Goldmann Sachs governerà, che Monti l’ascaro fedele sarà in tutte le cose politiche.Ma, nel profondo del cuore mi auguro, che il geniale creativo,l’uomo che ha mandato a Chianciano migliaia di compagni a curarsi il fegato, l’imprevedibile, esca fuori dal suo cilindro qualcosa di originale uno slogan, In parte lo ha fatto. MI piacerebbe tanto l’idea di un referendum Lira_euro, formare con i paesi europei scontenti,un movimento spontaneista che interpretri il disagio di un continente. Mi rifersco al berlusca perchè ha le palle e il fosforo ed è anomalo al grande capitale. Silvio, rimembri ancor il 94. SILVIO non vogliamo morire Bersaniani,salvaci tu! Salvaci dal CapitalCominsmo e dal libreralismo fai il peronista,cazzo. Mi scusi gli epiteti uo po forti. Grazie al suo illuminante articolo e augri di cuore.


Lascia un commento