LA MOSTRIFICAZIONE DI MARINE

Puntuali gli strilloni del Corsera-potemkin e di tutti i potemkini e oni della stampa italo francese si affannano a far titoli preoccupati sul risultato eccezionale dell’ “extrème droite française”. Il tentativo, alquanto grottesco, è quello di far passare il fenomeno come la solita protesta degli ignoranti, metterlo nel dimenticatoio a tirare la volata a monsieur Nessuno-Hollande, per meglio preparare la sua investitura a Guepard (gattopardo: mica ci sono solo da noi) présidentiel perché faccia meglio l’inchino a madamelamerkel.

Dovreste vederli, gli elettori del famigerato Front National: voi vi aspettate teste rasate e svastiche, forsennate signore metal in camicia nera e coltelli da cucina affilati per spanzare avversari, guerrafondai di mezza età mangiatori di immigrati. Niente di tutto questo. Gli elettori di Marine sono tranquilli padri di famiglia, agricoltori e viticoltori devoti al lavoro ed alla natura, operai stanchi delle palesi ingiustizie del sistema sociale, e quel che resta della sana borghesia dantàn de la vieille France, quella che inorridisce se un Président de la République apostrofa un antipatizzante con un “casse toi, pauvre con”, non tanto per il “pauvre con” ma soprattutto per il “tu” usato a sproposito ed in abbondanza per insultare. Eh! il bel “voi” di una volta! A noi lo proibirono perché era “fascista”, in Francia è un elemento distintivo del livello di educazione.

Anche la repubblica presidenziale, da noi tanto amata, ha le sue disfunzioni. I Francesi si beccheranno per anni cinque un presidente che non piace, che sia l’uno o l’altro non conta, i mercati faranno finta di sgomentarsi per Hollande, solo per infinocchiare meglio l’elettore con una prospettiva di cambiamento e poi si acquatteranno dietro il primo inchino e baciamano dell’ex signor Segolène alla culona teutonica.

Marine Le Pen ha detto, durante la campagna elettorale, tutte le cose che noi cittadini diciamo ogni giorno inascoltati: l’Europa dei burocrati è un mostro, la finanza ha ucciso la politica, la globalizzazione selvaggia crea ineguaglianze insopportabili, e bisogna ripensare il sistema a partire dall’identità delle nazioni, che non è il nemico da battere, ma il patrimonio che ogni popolo deve conservare e portare in un soggetto comune che valorizzi  le caratteristiche positive di ciascuno e cerchi di mitigare i difetti di tutti. L’esatto contrario di ciò che sta accadendo ora. I mammasantissima dell’informazione mi spieghino cosa c’è di tanto sovversivo in questo messaggio: ma già, sembra che il buonsenso sia diventato pericoloso più del terrorismo, dalle nostre parti.

Il blocco informazione-potere si è arroccato a difendere il pensiero unico  contro  i cittadini. La distinzione destra-sinistra non esiste di fatto più. Se in questa tornata presidenziale ci fossero stati meno candidati (penso alla candidatura-civetta di Melenchon) Marine Le Pen sarebbe probabilmente al secondo turno. E sarebbe stato difficile, molto difficile, organizzare una menzogna di massa come quella del 2002 verso Jean Marie: una signora giovane, grintosa e sorridente, per ragioni se non altro anagrafiche, non può essere dipinta come un ufficiale della Gestapo. Da questo si evince la ragione per cui ogni casta politica – vedi la nostra – si applichi e si sprema tanto le meningi  di solito quiescenti, a pensare una legge elettorale che premi sempre gli stessi ed emargini i diversamente pensanti.

La domanda è: fino a quando gli Europei saranno disposti a star tranquilli di fronte al grande inganno di una falsa democrazia? Perché costruendo mediaticamente false estreme, e condannandole al silenzio, si rischia di far crescere, nelle sacche dello scontento, estreme vere e molto pericolose. Riflettete: i  più criminalizzati in Europa sono stati, Marine Le Pen e Silvio Berlusconi. Entrambi portatori, in tempi diversi, di un messaggio autenticamente moderato fondato sul buonsenso. Il Cav, prima di autoinghiottirsi in un’inspiegabile “oubliette” diceva papale papale ciò che adesso dice Marine. Contro gli italiani è stata schierata una potenza d’armi antidemocratica della peggiore fatta: un miscuglio di dossieraggio rosso, menzogne finanziarie e quinte colonne in cravatta rosa (utili idioti prezzolati). Il “dopo” è sotto gli occhi di tutti.

Nessuno sa che esiste un’altra Europa, quelle delle seconde e delle terze file, invisa al potere puro, povera di platea e ricca di spirito che potrebbe ricostruire dalle macerie e dialogare costruttivamente con gli anticonformisti di ogni nazione. Se questa Europa troverà spazio e voce – e sarebbe un miracolo – si potrà evitare il peggio. Ma in caso contrario la gramigna tecnocratico finanziaria continuerà ad ingrassare scamazzando i cittadini succhiando fino all’ultima gocce di sangue. Ma dopo, è destinata a morire. Chi perde tutto, non ragiona più, e perde i freni inibitori. La storia lo sa. Loro, o non lo sanno oppure lo hanno dimenticato.

Angela Piscitelli
Zona di frontiera, 23 Aprile 2012


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