YES MAN

Le osservazioni che seguono hanno carattere ancora ipotetico io spero, perché letteralmente «non credo ai miei occhi». E’ molto difficile non farsi prendere per il naso, prima o poi. Questa è una verità generale -, figurarsi poi da noi in Italia, con le nostre ininterrotte simulazioni, false alleanze e tradimenti politici! Sono rimasto allibito, e mortificato – mi ritenevo meno facile da fregare – assistendo alle ultime prodezze, acrobazie e salti mortali «all’indietro» del nostro presidente Napolitano. Ma come! Alla sua età! Ed io che lo credevo oramai rinsavito, anche a causa della troppo protratta paura!

Si è ricordato di Félix Faure e della mort heureuse? Voglio dire: sa egli che anche i Presidenti della Repubblica, non solo Socrate, sono uomini mortali? Noi gli auguriamo, naturalmente, ancora lunghi anni di vita (tra parentesi: da vivere, stavolta, con più attenzione alla «estetica» della propria figura morale), ma lui ci pensa al fatto che non è cosa elegante, cosi’…stravecchi, continuare a dar prova di tanto attaccamento alle lotte di potere nel bel mezzo della nostra misera condizione umana? Io ho solo tre anni meno di lui, mi insegni come si fa.

Non gli sono bastate le troppe cantonate prese, e probabili viltà annesse, lungo il corso di una vita, la sua, non proprio impeccabile? Non è vero forse che, fino al 1980 inoltrato, lui ancora credeva alle prepotenze e scemenze sovietiche? Cosa questa molto indicativa d’un deterioramento della materia cerebrale se ci credeva; o peggio della spina dorsale, se egli fingeva di credere? Insomma: si è stolti o perché lo si è, o perché si ha paura di non esserlo abbastanza. E che ne pensa di Vaclàv Havel? Vero è che l’Ungheria ora fa ammenda, mandandogli la solidarietà (si spera non richiesta) del Sarkozy. E la Merkel, poi…

Sembra di sognare. Cedimenti simili, cosi’ scoperti, io non ne avevo mai visti. E’ dai tempi di Stalin che il nostro Presidente non fa più esercizi di estensione della colonna vertebrale? Si rende conto che, se qualcuno si permette di venire a perorare a domicilio, come oserebbe fare Sarkozy con l’aiuto Merkel, ci vorrebbe come minimo una risposta tipo «waph an koolow!» come indicato da Ennio Flaiano? E lui, Napolitano, sarebbe il «signore elegante», il «gentiluomo all’antica», di cui già gorgheggiano i più leccatori tra i nostri italici lacchè? Si rende conto che Havel ha più «balle» e «più stile» di lui? O forse abbiamo qui a che fare con un inveterato recidivo “signo Signorsì”, un Jasager alla Brecht!? Ripeto: la riconquistata tranquillità, l’equilibrio psicologico riconquistato proprio ora dal nostro, lasciano assai, assai perplessi.

E poi la faccia tosta. Chi ha tale tipo di faccia sa che quando scatta la «figura di m…» conviene far finta di nulla rincarando la dose, proprio come ha fatto lui. Il cielo piove a dirotto? Apriamo l’ombrello, stringiamoci nelle spalle e speriamo che la piova tutta. Elevare Mario Monti alla dignità di senatore a vita!? Ma questo modo impudente di reagire è un triste campanello d’allarme, che potrebbe avvisarci dell’avvento di metodi totalitari.

Comunque, forse è tutta acqua già versata, purtroppo; sembra che i giochi siano fatti. Un po’ comici anche: ci si para innanzi una sorta di repubblica «presidenziale» proprio ora che hanno messo tra le mani del Presidente uno scettro di cartapesta.

Meditare sulle macerie, pero’, a qualcosa deve pur valere, almeno per capire un poco meno peggio come stanno le cose. Tanta fulminea rapidità nel colpire il caduto, infierire su Berlusconi per evitare a tutti i costi che si rialzi (ma il fatto è che l’uomo è forte, probabilmente si rialzerà), è cosa che già da’ da pensare. Dunque va bene commissariare l’Italia, lasciarla palpeggiare cosi’, a braghe calate, e fino in fondo? Come è possibile che Napolitano, se come immagino ha una qualche sollecitudine non per sorti dell’Italia, ma per la propria figura di uomo e di statista (statista ?), non abbia trasecolato vedendo unirsi di colpo, in un sol punto, le inammissibili intromissioni di Sarko e della Merkel, i giudizi ex abrupto della Lagarde, le mene di Goldman Sachs ?

Molti interrogativi, e anche molte amarezze. Abbiamo fatto di tutto, magistratura, intercettazioni, escort con microfoni nelle brache, macchine fotografiche di precisione, telemetri e quasi telescopi, per trasformare in uno zimbello agli occhi di tutta Europa il nostro Presidente del Consiglio, e ora ci lamentiamo della «perdita di rispetto» di cui soffre la Nazione e ci ricordiamo con fortissimo ritardo che «l’economia è [come infatti è] non una scienza esatta, ma un moto delle volontà, ovvero della fiducia».

E a quando lo stop alle fantasie morbose ed alle dicerie truffaldine? A Ballarò la De Gregorio ha sostenuto che la sera di ieri 22, dopo avere parlato con Napolitano, il Presidente Berlusconi ha passato ore a discutere coi familiari e coi suoi legali questioni relative al proprio patrimonio. Ma non era presente, lei. Altre persone presenti ai fatti invece, come il Crosetto, hanno negato punto per punto queste calunnie scopertamente strumentali. Il pubblico ha ovviamente prestato fede alla De Gregorio. Legge psicologica: quanto la folla ascolta bugie, spesso ci crede. Perché mai? Ma perché crede “dove la porta il cuore”, e il cuore della folla Berlusconi ormai, io temo, lo va rapidamente perdendo.

Io per mio conto sto diventando più pessimista del solito. Non ho una troppo cattiva memoria, ricordo assai bene certe faccende del passato. Per esempio certe avvilenti e già macabre carnevalate del fascismo anteguerra. E poi, molto bene, quell’altro orrendo «fascismo» strisciante che fu quello comunista del dopoguerra. Chi crede che parlando di più «fascismi» si esageri e si confondano debitamente non-idee d’una parte e dell’altra, vada a leggersi o a rileggersi le pagine che Karl Popper dedica ai nemici della «società aperta». Sono pagine inquietanti e convincenti. Ricordo benissimo il Duca del Pezzo, a Napoli, che minacciava mio nonno di spedirlo in galera perché si rifiuto’ fermamente e ripetutamente di mandare me bambino alla «adunata» in villa Comunale. Sciocchezzuole? Si’, ma a mio nonno a Napoli, ed a mio zio a Roma, le “squadre” del tempo avevano messo a soqquadro gli studî legali perché non giudicavano abbastanza fascisti i titolari. Nel dopoguerra, dopo tre o quattro anni di disorientata tregua, cominciarono a romperci le scatole i comunisti. Ma lasciamo perdere. Io so che è anche, anzi proprio, in ambienti dall’aspetto innocuo e pacifico che inaspettatamente puo’ sorgere un clima di violenza.

Penso, a dirla tutta, che il presidente Napolitano dovrebbe sillabare un no, di tanto in tanto, anche dall’altra parte. Volti il suo bel naso anche a sinistra, almeno una volta su quattro. Proprio ora platee di Italiani che sembravano tranquille vanno facendosi di colpo aggressive. In fatto di politica, le donne sono «terribili», ed io, di recente, ho visto e vedo un po’ troppe donne abbaiare. Peggio della De Gregorio. Naturalmente non è mai il caso di esagerare, ma abbiamo già assistito, in questi giorni, a due o tre semi-riderecce e fortunatamete incruente rappresentazioni tipo «piazzale Loreto». A me di riuscire ridicolo per eccesso di allarme non importa un bel niente; diro’ chiaro e tondo che stiamo assistendo a piccole prove generali di totalitarismo. Napolitano ci pensi. Spesso le busca anche chi sta dalla parte più riparata. Si parva licet…, si ricordi di Robespierre. E’ stato quasi sempre dicendo tra uno sbadiglio e l’altro: «ma non esagerate!» che poi ci siamo trovati nella m…
Lui puo’ ribattere che ha la scusante di trovarcisi per la seconda volta? Sinceramente, non mi sembra una scusa buona.


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