SALVARSI CON LA PARRESIA

Forse è giunto il momento di «dire tutto», di dire la verità praticando la parresia (=coltivazione della verità) che consigliano Socrate, Ortega y Gasset, Michel Foucault e Remo Bodei. Salvare per lo meno l’onore e forzarsi a vederci chiaro perché, come si dice, quos perdere vult, amentat Deus. Non è più il momento, questo, di dire banali verità spicciole, ad es. su Fini («E’ un bugiardo che fa il gioco delle tre carte con i beni altrui»); su Veltroni («Se si sbottona il collo della camicia, il cervello e la faccia gli riscivolano giù nei pantaloni»); su D’Alema («Ma se si tagliasse i baffi, poi sarebbe ancora in grado di pensare?»); su Napolitano («A volte si spaventa solo perché gli sembra troppo audace non spaventarsi»); su Asor Rosa «è un palindromo sui generis, un Giano anomalo: tonto per davanti e per di dietro); su Santoro e Travaglio («Ottimi giornalisti… ma aprite le finestre, per favore, c’è puzzo di smegma!»); su Rodotà («si sdegna, con singhiozzante lacrima, su tutto; tranne che sulle cose decisive»); su Conchita de Gregorio («Ué, ragazzi, tirate la catena, ché passa la Conchita!»), etc. etc.

No, ora occorre esercitare la parresia totale. Su temi più serî.
– Esiste da qualche parte un truffatore più machiavellico di Sarkozy?
– Ed esiste da qualche «altra» parte uno più ingenuo di Berlusconi?
– La guerra. Esisteva forse un modo più sciocco di mettere Gheddafi dalla parte della sacrosanta ragione (ammesso che prima avesse torto)?

La risposta a queste domande è sempre la stessa: «no». Poi ci sono le domande ancora prive di risposta:
– Ma che gli ha preso a Berlusconi ? Come ha fatto ad avvolgersi in un simile bozzolo di bugie, figuracce, sorrisetti melensi?

Checché ne dicano i malevoli «a paghetta» (“lui è stato sempre cosί”), Berlusconi è realmente cambiato. Certo, il vizio di fare un poco il fanfarone ce l’aveva anche prima, ma corretto da componenti caratteriali preziose perché serie: una mirabile, non strumentale generosità; un anticonformismo a prova di bomba; un’informazione capillare sui parametri, numerici e non, dell’economia; una notevole forza di resistenza contro le dosi quotidiane di tribunalizie vigliaccherie e calunnie… Intendiamoci: a ns giudizio egli vale ancor oggi molto più di quanto suggerisca il suo attuale stato. Occorre un suo colpo di genio: concreto come un tempo seppe farli lui, non di quelli ad effetto (che ben gli conosciamo). Stretto tra Sarkozy (che, mentendo, ha promesso aiuto, e poi ha sbarrato più di prima le frontiere) e Gheddafi (che gli e ci getterà addosso tonnellate di migranti, terroristi, e peggio), come potrà salvarsi, o almeno salvare l’onore?

Come dicevamo all’inizio, Ortega y Gasset (che, con Benedetto Croce, costituisce forse la più intelligente coppia liberale del ‘900) asseriva qualcosa che prima facie sembra una stramberia: una politica efficace, una buona politica, consiste nel dire sempre la verità. Il che implica coraggio molto. Viene il dubbio che avesse ragione; io ne sono quasi sicuro e, fosse per me, griderei sui tetti: «Siate parresiasti, per favore! », se non temessi che la gente con quoziente mentale «dipietro» subito mi accuserebbe di predicare l’omosessualità…, magari come «oppio del popolo»!

Allora, forza, pensa e ripensa, la soluzione è sempre e soltanto una: bisogna attendere la prossima promessa-truffa, che arriverà puntuale (ed anzi è già arrivata), e subito praticare la parresia. Esempio: «Voi tradite la verità, perché non aprite le frontiere ai profughi, come avete più volte promesso. Pertanto io mi sbarazzo di questo vergognoso viluppo di menzogne, e ritorno al regime di verità: arresto le ostilità contro Gheddafi, interrompo i finanziamenti connessi, e chiudo le basi per gli aerei».

Questa soluzione sarebbe ineccepibile. Potrebbe anche esser preceduta da una dichiarazione del tipo (N.B – Il sottoscritto ovviamente non conosce il corretto linguaggio diplomatico): «Noi del Governo Italiano abbiamo sempre onorato gli impegni europei. Tale atteggiamento, invece, è stato più volte disatteso da quasi tutti gli altri partner d’Europa. Occorre che tale indegna musica cambi, altrimenti saremo costretti etc.». E probabilmente occorrerebbe assegnar(si) delle date per attuare il dimpegno nel modo più leale possibile.

Gheddafi assassino? E noi allora? Parresia: lui ammazza la gente a casa sua, noi la ammazziamo a casa d’altri.

E poi ci sarebbero le molte «parresie» di dettaglio, anche queste da utilizzare. « Dite che miro al petrolio? Certo, lo fa anche Sarkozy, più destro di me. Tradisco l’Europa? Forse si’, forse no: in materia, non faccio che imitarvi. Giudicatevi da voi stessi, e vi troverete ad aver giudicato anche me», etc.
Dettaglio solo apparentemente… volgare: se Berlusconi facesse tutto questo, dall’attuale mesto 30% risalirebbe al 70 e più – come e meglio di prima.

Pederasti…- pardon, volevo dire: parresiasti di tutto il mondo, unitevi!

Leonardo Cammarano, 3 maggio 2011
Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 4 Maggio 2011


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