MATTI DA LEGARE & C.

Per il prof. Mario Monti nutro una vera simpatia. Non faccio ironia, dico la verità. Mi piace il suo tono sobrio e appena dimesso; il suo volto onesto; il suo costante sforzo di non dire fesserie, o almeno crederlo; il suo convincimento di regolarsi per il meglio.

Eppure questo Mario Monti dev’essere matto da legare. Matto del tipo “mite”: registra ma non agisce. Sdoppiamento dell’Io, sogni scambiati per realtà e, pertanto, abulía mista a iperattivismo senza capo né coda. Con mite sembiante e caritatevole sentire, sicuro di farci del bene, ci ha ridotti tutti quanti in braghe di tela. Sopravvivere con 500 euro al mese. Le imprese medie e piccole le manda a farsi benedire uccidendo così la notoria fonte prima del nostro passato benessere; non sa obbligare i ricchi grossi a pagare le dovute tasse, né le banche a dare alle imprese, non a se stesse ed alla «finanza», i finanziamenti che l’Europa ci largisce. Ma sarà tutta, come si dice, pazzia indotta dal fatto che è costretto ad obbedire?

No, non tutta. Tanto per fare un esempio, a noi 500 euro mensili; ma all’indecente Molleggiato, che fa il filosofo dei miei e vostri stivali in coppia con quell’altro genio (dei proprî affari) che è il Michele, nuovo Des Esseintes specialista in profumi allo smegma, permette che siano dati 300mila euro per serata, per cinque o sei giorni: somma complessiva che cinquanta o cento pensionati utilizzerebbero per vivere circa un anno o due, feste incluse. E il vergognoso Molleggiato, che se avesse uno straccio di nobiltà d’animo rinuncerebbe a nove decimi di questi compensi, si permette di spiattellare idiozie «di sinistra» in Tv. Dopodiché noi dovremmo pure pagare «il canone»!

Ma Monti ha una scusante : la pazzia dilaga ovunque. Esempi: in Germania riaffiorano turpi velleità di prepotenza; la Francia esibisce un curioso cupio dissolvi, del tutto estraneo al suo DNA ; in Italia si fa quasi la fame ma si ridacchia, e Vespa iersera ha trovato l’argomento buono per mostrare ch’è pazzo anche lui: due ore e mezza di litania per invitarci a pagare il canone Rai! E la Ravetto, ierlaltro, dichiara in TV che lei un mille euro al mese li prenderebbe pure, per aiutare la baracca, ma non lo fa per… non mettere in imbarazzo i colleghi parlamentari! Tutto ciò è pazzia, pazzia nera senza limiti; non si rendono neppure conto che un giorno o l’altro, continuando cosi’, rischiano un diluvio di ceffoni.

Insomma, vorrei essere un psichiatra per diagnosticare tutto ciò in termini adeguati. L’ignoranza invece mi costringe a limitarmi ad una generica, ma preoccupatissima constatazione di tanto generalizzata follia. Come fanno a non rendersi conto che dire cose come queste, all’ideale cospetto di tanti pensionati assisi in seggiola a rotelle, è indegno? La demenza sta veramente dilagando. Ma attenti al sintomo: quos perdere vult, amentat Deus.

Intanto il beffardo Befera, si largisce un paio di stipendi annuali con i quali potremmo costruire e poi affondare dieci Costa-Concordia alla volta, o giù di li’; … Pazzo pericoloso: pazzia morale. Almeno il signor Morte (o Tod, se preferite) ci accomoda il Colosseo… ; ma lo avete sentito teorizzare? Luoghi comuni a chiocciola. E’ matto anche lui.

Insomma: tutto questo avviene giorno per giorno, mentre il nostro Mario Monti assicura: «Tutto va bene, signori Marchesi; basta che voi mangiate poco e tiriate la cinghia!… Vedrete, faremo insieme grandi cose!». Insomma, confermo: la pazzia mite è pieghevole, dunque di difficilissima cura. Ma, a proposito! Di matti un po’ meno miti, ne abbiamo un ricco campionario. Prendiamo ad es. il più matto di tutti (ma del genere «matto di paura», questo): dico il nostro Napolitano. Ma chi è? Come, non lo sapete? E’ quello che la prima cosa che fa, la mattina, svegliandosi, è di domandare ancora assonnato ai corazzieri: «Ricordatemi: a chi debbo obbedire, oggi?». Paura, perché serve troppo, (disobbedire è pericoloso); ma poi non serve a un bel niente quando con un po’ di coraggio dovrebbe dirigere il tragico-ridevole bateau ivre dei nostri magistrali magistrati. Ci dev’essere del sottile veleno, in giro, e voglia di iniettarcelo. Questa polimorfa orchestrazione di matti è ancora la risonanza di robaccia «di sinistra».

Monti trova che andare avanti così va fin troppo bene, e sorride. Intanto, lo avete notato, va perdendo rapidamente i capelli, che appena arrivato in Parlamento aveva ancora folti. Questo è un segno significativo: sotto le placide apparenze, egli capisce quel che sta combinando. Presto noi saremo fritti, e lui pelato a zero, sebbene ancora sorridente. La paranoia è una strana pazzia: il paranoico, matto mite, contraddizione vivente, fa il pazzo sapendo di esserlo.

Sia lui che Napolitano sorridono a quel minorato mentale di Sarkozy ed a quella astuta megera inzuccherata della Merkel. Che ormai senza veli, sfrontatamente, perde lo zucchero, impartisce ordini all’Europa tutta, e domanda a noi sudditi, con faccia tosta, se per caso gradiremmo che lei venga direttamente nelle nostre capitali, facendo a meno dei servili portavoce tipo Napolitano, per far comizio ed impartire ordini «in diretta». Insomma è matta anche lei, tipo «Napoleone». Mi ricorda il porcellone della Fattoria di Orwell. Ma non sperate, non si profila all’orizzonte nessuna Waterloo. Lei ha deciso – meglio dirlo subito chiaro e tondo – di sostituirsi ad Hitler, di impadronirsi dell’Europa, ma ora non a colpi di obici metallici bensì con l’obice della fame, con violenza foderata di sorrisi, ad occhi verdi spalancati. Stranissima, ma significativa situazione: i post-nazisti si servono dei comunisti per ritornare a galla. Avevano ragione gli intelligenti profeti degli anni ‘40, quando asserivano che i totalitarismi più opposti sono capaci anche di allearsi, diavoli con acqua santa, pur di affossare la gente per bene, dico gli animi liberali. Ja! Siamo fritti.

Matti su matti. Matti (del tipo «fesso ma astuto», questi) sono i nostri comunisti, che dovrebbero aiutare i pezzenti a sottrarsi al gioco dei ricchi, e invece belano: «tutto bene!» Il che dimostra quanto sia vero che vivono non per la causa, ma per vesanica rabbiosa imperitura vendetta: «tutto va bene, purché la punizione sia!» E prima urlavano da matti se qualcuno pensava di fare le stesse cose che oggi fingono di prediligere! Dunque non volevano mica raddrizzare le ingiustizie sociali; volevano solo grattarsi la rogna, vendicarsi di chi li ha fatti cader giù dalla altezzosa cadrega degli «intelligenti per scienza esatta». O forse si ricordano della loro vulgata, dove un altro matto affermava che oportet ut scandala eveniant: bisogna affamare e far crepare i poveri proletarî, cosi’ la desiderata rivoluzione finalmente scoppierà. Sarò sincero: che schifo! La figura del pensionato, che zoppica appoggiandosi alla seggiola verso le Poste o la Banca per non scivolare sul ghiaccio, mi perseguita. Perseguita me, non lor signori. Sempre per vendicarsi, novelli imitatori di Origene, hanno fatto di tutto per screditare l’Italia all’estero; ed ora che siamo diventati i pagliacci d’Europa, ebbene dànno ancora la colpa… etc.!

Scherzi a parte, come ormai usa dire, la situazione è davvero grave, indegna, e grida vendetta. Stia attento il Napolitano, ché gli Italiani fanno i fessi a lungo ma, quando sbottano, diventano pericolosi assai: sono sconsiderati. Pensi che la seconda guerra mondiale la fece deflagrare proprio un Italiano, teorizzando tronfio le balle che Hitler prese sul serio, con ingenua invidia.

Come correre ai ripari? Anzitutto, raddrizzare le idee dei nostri matti. Per il Napolitano, la cura è semplice: mandarlo ancora una volta nella sua cara Ungheria, dove ora si tengono severi corsi «di destra». Sono sicuro che gli alliscerebbero ancora una volta il pelo, e se la volta scorsa ingolló lo smacco e fece finta di nulla, stavolta te lo accomoderebbero per il dí delle feste. Ci sono paure che si curano con la terapia urto, ovvero con un supplemento di paura.

Monti – difficile da curare, lo ripeto ancora – lo prenderei a parte, senza spendere un soldo (che non ho), e gli direi con la lagrima sul ciglio: «Professore! Ma come! Si svegli! Noi Le vogliamo un sacco di bene, rientri in sé! La Merkel è ‘cattiva’!» Tentativo di mozione dei sentimenti; forse è recuperabile. E’ di animo buono; anche i pazzi hanno un’anima.

Per tutti gli altri matti, una «mazziata» generale non sarebbe niente male. Non proprio una rivoluzione, intendiamoci; solo un bel paio di calci nel sedere per ciascuno. Violenza dosata ? Uhm, in questi casi, è difficile usare il bilancino.

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 2 Febbraio 2012


Lascia un commento