MERIDIONALIZZAZIONI

Tempo fa sono tornato in ʺpatriaʺ, la mia amatissima Italia meridionale. Dopo i primi giorni (di solito, tre) di ammirazione sconfinata per l’eccessiva bellezza, ho preso la consueta paura nera, sono ripartito con sollievo. La diagnosi del Celano (un Paradiso popolato di diavoli) funziona sempre. Laggiù, per poco che si esuli dalla cultura (quella vera), arte, musei stupendi, testimonianze di antica civiltà -, tutto è miscela di viltà e cinismo (ossimoro tipicamente locale), perché la menzogna vi è sfrontatamente scoperta: tanto tutto è permesso. Innumerevoli margherite sí, ma innanzi a innumerevoli porci.

Dei giganteschi crimini del Mezzogiorno non parlo: vengono fuori sui giornali. La criminalità quotidiana, poi, imperversa, forse più impressionante perché indicativa d’un consolidato costume. Io stesso conosco vari casi: un elegante ʺ20 metriʺ naviga da anni nel golfo, strappato ad un mio amico con un abile ʺgiocoʺ d’assegni falsi; un enorme negozio ʺin fittoʺ per il quale il proprietario non percepisce un soldo; un appartamento bloccato tenendovi dentro, come titolo di possesso, una rugginosa lavastoviglie… Forze dell’ordine e Magistratura? Ah, fanno quello che possono (!)… Da noi è facile trovare gente come quel tecnico dell’ufficio regionale che, in occasione del penultimo terremoto, voleva convincermi a monetizzare le vecchie lesioni dei muri di casa. O come quel tale che, stupefatto disse a mia moglie: ʺMa come, sei stata amministratrice d’un Comune per anni, e non ti sei fatta nemmeno la villetta a Capri!?” O come l’avvocato X, che organizza redditizi scontri automobilistici…

La diagnosi della Bindi sembra azzeccata (però si scelga: o si è razzisti, o bisogna ammettere che la tradizione alla lunga agisce sul carattere di uomini e cose), tuttavia, nel Sud, c’è anche una realtà che le è sfuggita: le migliaia e migliaia di brave persone oppresse e schiacciate dalla spessa coltre di malavita. Dove furoreggia l’inferno, i galantuomini sono più galantuomini che altrove perché sono Cristi pazienti condannati ad agonizzare in eterno a bagno-maria.

Ma – un momento: non è che il mondo vada ʺmeridionalizzandosiʺ!? L’uso della truffa va espandendosi ovunque, e ovunque potrebbe salvarci solo la verità, quella verità non detta che bisognerebbe dire a tutti i costi. Il problema della cattiva politica fa tutt’uno con la falsa informazione. L’informazione: che dovrebbe aprire la via della salvezza, diventata invece una scuola di calcolate menzogne, inesauribile chiavica che in TV promuove se stessa… ridacchiando.

Bisognerebbe parlar chiaro, senza rispetti umani. Ovvero far parlare tutti i ʺsinceriʺ, anche se si accapigliano tra di loro. La verità non è questione di accordo generale, perché è anch’essa svolgimento. Il metodo utile dunque è appunto quello della sincerità. Quello di Salvini, quello di Cacciari (da noi recentemente… promosso), quello di Sgarbi. Quello della Santanchè, che sa egregiamente coltivare insieme sdegno e franchezza, infischiandosi del political-corretto. Quello del gentiluomo Magdi Allam. Quello della Meloni, che è intelligentissima non per provenienza littoria, ma perché intelligentissima lo è.

Si ha quasi la surreale impressione che la politica mondiale si faccia dare il ʺlaʺ… dai camorristi napoletani. Se la famigerata Europa non è identica alla nostra Mafia, ciò è solo perché è meno intelligente. Anche la Merkel, con i suoi metodi prepotenti ora sta esagerando. Ad es. finge passioni democratiche per affibbiarci gli immigrati scadenti. Ma con le Volkswagen ha dovuto smetterla.

E non so se sarebbe giusto dire che oggi la malavita si espande e cresce: il suo mestiere è stato sempre questo. Sarebbe più esatto dire che le persone per bene vanno perdendo autorità. Il problema è sempre lo stesso: sono le convinzioni generali (le ʺideologieʺ, i modi di sentire e di pensare, etc.) ad essersi fatte, da maestre di vita, megafoni di vergogna. Dite che prima era tutta ipocrisia? Forse sí, ma ricordatevi dell’omaggio obliquo alla virtù. Figuriamoci: oggi omaggiare la virtù servirebbe solo a farsi prendere in giro; e basterebbe questa circostanza a misurare l’entità del disastro. E poi, ormai ci si abitua a tutto: anche al taglio delle teste. Le opinioni hanno anch’esse una loro entropia.

Insomma le mascalzonaggini del nostro Meridione sembrano in via di esportazione. E c’è anche la riprova di piccole peculiarità che ora vanno diffondendosi. La principale: da noi spesso si intendono le ʺteorieʺ politiche come un pronto soccorso per curarsi la rogna sociale. Esempio: se qualcuno è (oggi si deve dire sembra) meglio di voi, niente paura. Ecco pronta la mentalità endemica da ʺplebeismo promossoʺ, che recita: chi è migliore di voi lo è non per qualità, ma solo perché è riuscito a rubare meglio di voi. Il filosofema della sovrastruttura ormai è radicato e convincente: suggerisce che bisogna imparare a rubare di più. Effetti paradossi dell’egalitarismo! Guarda caso, a questo rimedio sovrano stanno pensando, proprio ora, anche quelli della Wolkswagen. L’inferno è fatto di linee convergenti. Ma… si puó andare avanti cosí!?


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