SOLIDARIETÀ ALLA PRESIDENTA :-)

I grillini sono stati sciocchi, maleducati, volgari. Vero. Chi frequenta i social network, i blog e in genere il variopinto mondo di Internet sa però che questa non è una novità, anzi è la regola. Sa che il troll dietro ad una tastiera si sente intoccabile e lascia andare i freni inibitori. Sbagliando, certamente. Lo diciamo da sempre. Lo diciamo da quando voi, voi anime candide che ora vi indignate, ve ne stavate zitte mentre insultavano Berlusconi, quando il popolo della Rete – lo stesso popolo che oggi invece condannate – esplodeva di giubilo per la vigliacca aggressione contro il Cav., colpito da una statuetta. Anzi, vi davate da fare in ogni modo per negare addirittura che quell’atto fosse accaduto, avete cercato di far credere fosse una montatura, una “trovata” del leader dell’allora Pdl. Addirittura un giudice gli mandò un’ispezione in ospedale per verificare di persona che non si tratti di simulazione. Solidarietà poca e di facciata, falsa. La stessa falsità che esibite ora, esagerando, dando a quegli sfigati di grillini dei “sovversivi”, “potenziali stupratori” e dei “fascisti”. “Fascisti” non guasta mai, serve a ricompattare le fila, ad indicare in modo chiaro e universale quale sia il nemico.

Vi crogiolate degli ingenui errori altrui, affondate il colpo, salite sugli scudi da vincitori di una morale vuota, stolida ed inutile. Date supponenti lezioni di etica. Voi, voi che avete sempre definito Berlusconi pedofilo, ma che avete sempre plaudito un pedofilo vero, come Woody Allen. Ora fate spallucce, fate finta non sia accaduto, di non aver mai saputo. Anche in questo caso, l’ennesimo, avete distorto il dizionario: pedofilo è l’adulto che compie atti sessuali con giovani in età pre-puberale, non con delle diciassettenni sgamate e consumate dalla vita come navigate trentenni, ammesso fossero minorenni, ammesso sia mai capitato.
Certamente: l’opera va distinta dall’uomo che la produce e dai suoi comportamenti, ma voi, pur sapendo, adoravate l’uomo, non le sue opere. Perché a voi dell’arte non importa nulla, se non come argomento da salotto. A voi interessano gli uomini, quelli che contano s’intende. E ne fate incetta, li fate vostri. Acqua per il vostro mulino, soldati per la vostra causa: il mantenimento del vostro potere.

Ora fate le vittime, ma non mi fate pena. I grillini sono figli vostri. Figli dei vostri furti, delle vostre clientele che hanno soffocato questo paese, del vostro sfacciato uso della cosa pubblica, per la quale non vi siete mai fatti scrupolo di prostituire le idee, piegandole a fini privati.

Vi crogiolate della solidarietà dei giornalisti “di punta”, giornalisti venduti al potere da sempre, vili. Incassate l’indignazione di molti vostri colleghi, ma non credo il popolo sia altrettanto indignato e solidale. Non ho di certo alcun titolo per parlare a nome del “popolo”, figuriamoci, non sono così folle, ma al mercato, a differenza vostra, ci vado. Senza scorte. Parlo con la gente; su Internet ci vivo, leggo, ascolto, scrivo. In prima persona. Senza nessun collaboratore che lo faccia al posto mio. Posso quindi dirvi che la condanna ai grillini è stata estesa, ma deglutita a fatica, strappata a denti stretti, perché proprio non ci si può augurare lo stupro di nessuno, neanche di parassiti quali siete voi, quale è lei, cara presidentessa dei miei stivali.

Veramente non vi rendete conto di cosa sta accadendo? Veramente credete che il paese sia con voi e non con la gazzarra dei grillini (fossero altri, sarebbe eguale)? Forse è vero, ma solo perché non vi hanno preso a testate, solo perché non vi hanno fatto uscire un rivolo di sangue, solo perché i cazzotti li hanno presi, invece che darli. Altrimenti sarebbero tutti oggi a darvi solidarietà, a compatire i vostri bernoccoli con solenni parole di condanna, ma con un largo ghigno soddisfatto, nascosto nel cuore.

Ricordate che Luigi Preiti non è diventato un eroe per un pelo. Sarebbe bastato che, invece di un povero cristo di poliziotto, avesse beccato uno di voi. Uno qualsiasi. Non ve lo auguro, ma se dovesse capitare ve ne accorgereste. Vedreste quanta gente indignata scriverebbe su Internet parole di condanna. Magari chiosando con una faccina :-).

Paolo Visnoviz
Zona di frontiera, 3 Febbraio 2014


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