CATTOLICISMO

Una premessa: i 300 o 3000 preti pedofili fanno schifo, ma fanno schifo anche i 3000, 30.000, trecentomila etc. pedofili d’altra parrocchia. Chiaro? Per dire che questo non è un argomento per persone intelligenti.

Ecco invece un sintomo ricorrente: l’odio astioso contro il Cattolicismo. Il quale, certo tra debolezze e cedimenti vari, tiene peró ferma la barra… di che?, ma dell’antimodernismo, accidenti! A chi, se non ad esso, possono rivolgersi per aiuto quelli che non ne possono più della mostruosa volgarità dei tempi? Ai protestanti forse, che, parola di Weber, prepararono il manicaretto del capitalismo!? L’insostituibile ufficio del Cattolicismo è noto da tempo ed è pregiato da menti lucide: basti citare per il passato un Kierkegaard, e per il dí d’oggi Proust, Jung… Invece le mezze calzette del supermercato delle mezze idee gli sono contro: la moda vuole persino che le donne d’oggi quasi vagheggino una collettiva infibulazione… Mah!

Se l’etica protestante fu sostegno dello ʺspirito del capitalismoʺ, ebbene, noi le siamo molto grati. Ma grazie a Dio il Cattolicesimo è il perfetto contrario: è una religione sempre fuori moda, perché ultra-umana, dunque oggi estranea al grande immanentismo-utilitarismo di massa e pertanto al meccanismo perverso della conseguente miseria generalizzata. ʺUltra-umanaʺ: che vuol dire non già non-umana, ma tale da contenere l’attuale umano come parte d’un tutto più vasto, donde l’odierno umano trae se stesso e il proprio futuro. Una religione delle cose che sono perché non sono, e viceversa. Il marxista ateo Ernst Bloch era cattolico senza saperlo: ʺció che è non puó esser veroʺ. Divisa il cui senso è: il vero è questo attuale più il restante vero, che fu, è, e sarà, e che dunque nega questo vero già per semplice inclusione. In breve: la vita è dialettica, e pertanto la dialettica è vita. A noi l’intelligenza cattolica piace proprio per questo, se il verbo ʺpiacereʺ puó essere usato, senza pacchiani compiacimenti, dall’Io tanto detestato da Caterina da Genova.

Si pensa solitamente che il Cattolicismo sia arrendevole debolezza. No. Esso contiene un sentire che è sapienza: riscatta non solo la libertà del futuro, ma anche la preziosa tradizione. Noi siamo parte d’un fiume che sarebbe ridicolo credere si formi qui, subito alle nostre spalle. Il mondo d’oggi odia la tradizione, che è semplicemente un modo di dire essere; ci ha ridotti a pretendere tradizione solo quando si tratta dei ridicoli ʺsapori della nonnaʺ e cretinate consimili.

Il Cattolico, incorreggibilmente rivolto all’individuo in interiore homine, non all’individuo consumatore, in ció simile al Taoista, sente la sensibilità ai pieghevoli sentimenti umani, che sono sempre in progress, più importante persino di quella alla giustizia (come dichiaró Turgenev a casa di Flaubert, a proposito della religione ortodossa, sorella della nostra). C’è il tempo, ma c’è anche l’eterno. Ma non basta. Il Cattolicismo ʺèʺ, sta nella storia dell’arte europea, dunque nell’anima stessa dell’Europa, perché è intuizione. Simile ad una cattedrale poco gotica, molto barocca, esso è orizzontalmente nemico della verticale ʺcontemporaneitàʺ intesa come valore. Ad esso non importa un bel nulla che una cosa sia ʺattualeʺ – o elegante, come si dice oggi.

La magnifica vicinanza al sentimento popolare (miracoli, santuari, luoghi di culto) deve pur costare qualcosa! Il Cattolicismo non sa che farsi di quel corteggiamento della morte suggerito come top dell’eleganza dal magazine illustrato: belle donne-cadavere dalle unghie laccate di nero, stile macabro condito d’abortismo, omosessismo, divorzio, eutanasia, contraccezione, ritmi queer, gender, degender, bender… La persona in deve scandire un conformistico ʺnoʺ alla religione d’un Benedetto XVI, adatta a persone umilmente desiderose di far posto nei loro cervelli alla verità, non ad una religione ʺcoltaʺ. Come diceva Wiesengrund Adorno: ʺla cultura decaduta a cultura”! Cristo è contro il mondo, ma grazie a Dio ʺnon ha mondoʺ. Pavoneggiarsi con Lui, mediante Lui, non si puó. E poi il Cattolicismo (che, non bisogna mai dimenticarlo, assolutamente non è “naturaleʺ, è alla lettera l’unica religione innaturale a nostra disposizione), ignora la sofrologica religione del ʺcorpoʺ. E allora che resta alla ʺbella genteʺ?

Il Cattolicismo è una religione ad andamento diacronico (si pensi a Gioacchino da Fiore: la fede partecipante al farsi del tempo), non sincronico, non perpetuamente se stessa come il protestantesimo. I protestanti sono come i condannati alle catene di montaggio, che si dice siano ʺattiviʺ. Il Cattolico sa anche, come sapeva Dante, che per ascendere bisogna tener ben fermo un piede in basso. Ma neppure muoverli tutti e due, i piedi. Il suo segreto fu rivelato in negativo da Flacio Illirico con la faccenda della ʺsola scripturaʺ: esso è ʺnel tempoʺ senza esserne schiavo, perché sente il divenire (=l’eterno). È per questo che la sua clavis aurea è l’amore: esso, come l’amore, è un perpetuo domandarsi perché. Il ʺgioco del perchéʺ lo raccomanda persino uno Jaspers a chi vuole avvicinarsi alla filosofia. Sinite parvulos etc.

Sí, anche il Cattolicismo ha i suoi trombettieri intorno alle mura di Gerico, ma il suo circolo ermeneutico è una spirale aperta. È una sintesi vitale, sempre in fieri, una sintesi di Cristo e di Platone. Noi ne siamo fieri. E parteggiamo per le vecchiarelle che sgranano il rosario, ignare, senza sapere che stanno sgranando il meglio di due millenni e mezzo, il Vangelo ed il mito di Er. Il discorso di Ratisbona diceva questo, ed è per questo che resterà -, anche se è costato caro a Benedetto XVI. Il quale, penso, ha pagato volentieri. Altro che 3000 pedofili.

Leonardo Cammarano
Zona di frontiera, 22 Febbraio 2014


Un commento a “CATTOLICISMO”

  1. MARTELLINI NOCENTINI ANDREA says:

    CI VUOLE UN CORAGGIO DA LEONI PER AFFERMARE CERTE SCIOCCHEZZE ERUDITE, CONDITE DA STRONZATE IMMANI, VERGOGNATI !!!!!


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